Cesena. morta nel rogo: indagini nella casa inagibile

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Morta nel rogo della propria abitazione. Mentre era allettata in camera e non poteva muoversi e scappare.

Polizia Scientifica e vigili del fuoco sono tornati ieri mattina, con la luce, nella abitazione di campagna di Bianca Casalboni, 89enne, per esaminare nei dettagli la scena del dramma consumatosi attorno alle 15:15 di due giorni fa.

Scopo principale cercare di capire da dove siano partite le fiamme in camera della vittima. Con due principali indiziati. Il primo è una stufetta per riscaldare gli ambienti. Che è il principale sospetto degli investigatori i quali però, nelle verifiche, hanno anche dovuto tenere conto della testimonianza dei parenti della donna. In particolar modo un figlio e sua moglie che non erano in casa al momento della tragedia ma che ritengono che quella stufetta dovesse, in quel momento ed a quell’ora, essere spenta.

L’altro iniziato principale è il materasso riscaldato elettricamente. Del quale la donna (allettata da tempo) si serviva per mantenersi al caldo.

L’unica certezza, aspettando le perizie degli esperti del 115, è che la miccia della tragedia sia stata un corto circuito di natura elettrica. Unica possibilità di innesco in quell’ambiente.

In casa con la vittima, ma nell’appartamento al piano di sopra, c’era soltanto il nipote 20enne della donna: Edoardo Mazzoni. Quando si è accorto di cosa stava accadendo ha respirato fumo e dato l’allarme. Nulla ha potuto per cercare di salvare l’anziana dalle fiamme. Dopo l’incendio è stato trasferito al Bufalini in ambulanza per le cure del caso. È stato dimesso con una prognosi minimale. Lui come anche gli altri parenti che vivono nella struttura di via Madonna dell’Olivo, non è potuto tornare a casa e per ora non ci tornerà. Dopo i nuovi sopralluoghi di di ieri mattina all’edificio sono stati posti i sigilli ed è stato dichiarato inagibile e sotto sequestro in attesa del completamento delle indagini della Procura sulla tragedia avvenuta.

Ad ora la magistratura non ha chiarito se intenda sottoporre ad autopsia la salma di Bianca Casalboni (le cause di morte appaiono peraltro chiare). Né risultano iscrizioni di alcuno al registro degli indagati.

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