Cesena: maestro scagionato dall’accusa di violenza alla disabile

È stato prosciolto da ogni potenziale accusa davanti al Gip Massimo De Paoli il maestro di sostegno sospettato di violenza sessuale ai danni della bimba delle elementari che seguiva a scuola.

Protagonisti della vicenda nell’aula di tribunale di Forlì i genitori della piccola come parte civile (tutelati dall’avvocato Giorgio Cecchini) ed il sospettato: un 50enne cesenate di origini straniere, maestro di sostegno, difeso dall’avvocato Raffaele Pacifico. La vicenda era nata alla fine del 2020.

La bimba seguita a scuola, soffre di una patologia neuro cognitiva di tipo genetico che non le ha permesso di crescere correttamente nella fase di sviluppo del linguaggio. Si esprime in maniera poco comprensibile, quasi più a gesti che con parole, e come accade facilmente in situazioni simili chi la capisce “meglio di tutti” sono soprattutto e da sempre i suoi genitori.

Le accuse formali risalgono alla fine di maggio 2021. Quando, rientrata da scuola, la piccola riuscì a comunicare con frasi all’apparenza scollegate (interpretate dai genitori) che il maestro l’avrebbe “toccata nell’intimo”. Mettendole le mani tra le gambe tanto da provocarle evidenti arrossamenti alle stesse ed anche ai genitali.

Già dai primi accertamenti risultava difficile capire “quando” questa situazione squallida potesse essersi verificata. Il maestro di sostegno non stava mai solo con la bimba che anche qualora avesse avuto bisogno dei servizi igienici, veniva accompagnata da altro personale. La piccola a scuola arrivava con i parenti. Ed all’uscita erano gli stessi a ritirarla.

Accertamenti sono stati fatti dalla procura che volendo vederci chiaro nella faccenda aveva aperto un fascicolo, facendo ascoltare da un esperto la bimba in incidente probatorio: per capire quanto e se fosse in grado di riferire cosa gli accade attorno, ed eventualmente con quale cognizione di causa.

La perizia depositata dal giudice dice che la piccola non è in grado di poter validamente testimoniare fatti ad un processo. Inoltre sono stati ascoltati tanti protagonisti di quelle ore scolastiche che, incalzati da domande precise di tutte le parti, hanno sottolineato tanto l’irreprensibilità del comportamento del maestro di sostegno quanto il fatto che, comunque, non avrebbe mai avuto alcun tipo di possibilità di restare solo con la studentessa per portare a termine atti squallidi. Di qui la decisione del gip di archiviare qualsiasi accusa. Ritenendola insussistente.

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