“Frecce alla luna” (editrice Il Ponte vecchio) è il suo ultimo libro; fa seguito a “Sassi e Diamanti”, “Parole Arrugginite”, “Iridescenze”, “Brividi di Nebbia”; titoli tutti poetici, allegorie per immagini che racchiudono scrigni di poesie. Li ha composti il cesenate Loris Pasini poeta, pittore, attivo in più associazioni culturali (Adarc, Amici del Monte, Poesis), pronto a lanciare pubblicamente, oggi alle 17, a palazzo del Ridotto, le sue “Frecce alla luna”. La giornalista Elide Giordani lo introduce, l’attore Loris Canducci è voce recitante del reading poetico. Le “frecce” di Pasini hanno un numero distintivo, il 100, in antichità numero divino, in questo suo libro indicativo del corposo numero di poesie composte, elencate in ordine alfabetico, dalla prima “Abbandoni” all’ultima “Zina”. «Non amo licenziare un libro con poche poesie – ammette Pasini – non lo considero un lavoro, semmai una semplice lettura. Il numero cento dovrebbe dare il tempo per riflettere». Pasini ha sempre amato immergersi nella riflessione che nasce dalla lettura: «Mio padre Oddo leggeva tanto, in casa avevamo una biblioteca zeppa di libri e io mi ci immergevo. Ho scoperto i poeti maledetti e gli esistenzialisti, me li godevo da matti. È cominciata così, perché la poesia nasce da poesia. Ero anche appassionato di pittura, da giovane ho frequentato gli studi dei nostri Sughi, Caldari, Cappelli, Fioravanti, Gaudio Serra». Due passioni che in Pasini si congiungono nelle pagine di prefazione di “Frecce alla luna”, dove si leggono interventi firmati dal pittore Fabio Castellani, dalla cui opera “Vita” è tratta l’immagine di copertina del libro; scrive Massimo Pulini, artista e autorevole critico dell’arte, scrivono i mecenati culturali Renzo Zignani del “Campo dei miracoli” di Borello, e Angelo Fusconi di Officina dell’arte. In tanti riconoscono all’autore delle “frecce” una profondità di sentimenti, come il cantare l’amore anche quando doloroso: “Sono stato costretto a lasciare l’amore/ quando ancora amare vorrei/. L’agognata estate/ finisce col tuono/ di queste ultime piogge”. «Le poesie sono come figlie – confida Pasini – lembi di pelle che vorrei restassero nella pelle di chi le legge. Il mio obiettivo è la divulgazione culturale, artistica, poetica. Perché cultura, arte, poesia sanno trasferire il brivido del banale, o del drammatico quotidiano, nella gioia di vivere una vita degna. Questa è la ragione che mi ha spinto, molti anni fa, a fondare la corrente artistica del “Valorismo esistenziale”». Ingresso libero.

Cesena: Loris Pasini presenta il suo libro
