Cesena, lo storico chiostro invaso da cani e incivili

Archivio

È un luogo incantevole e con più di cinque secoli di storia alle spalle e d’estate viene ulteriormente valorizzato ospitando eventi culturali all’aperto. Ma alcune persone sembrano inconsapevoli o indifferenti del valore del chiostro di San Francesco, che faceva parte del complesso conventuale francescano sul retro della Biblioteca Malatestiana. E così - lamentano alcuni cittadini a cui sta a cuore quella gemma - c’è chi lo sta scambiando quotidianamente per un’area di sgambamento per cani, facendoli scorrazzare liberamente nell’ampia corte centrale contornata dal colonnato su due lati. Capita soprattutto di pomeriggio e anche il nuovo direttore scientifico della Malatestiana, Paolo Zanfini, ne è informato e sta pensando come porre rimedio a questo problema. Tra l’altro, come è naturale, i cani portati lì seminano spesso escrementi sul prato, senza che i loro proprietari si degnino di raccoglierli. Una disattenzione o pigrizia incivile, che compromette il decoro di quella che è una perla storica e architettonica, che è bene lasciare godere liberamente ai cesenati ma col dovuto rispetto.

Ultimato nel 1493, il chiostro sorse su iniziativa di Malatesta Novello e di sua moglie Violante da Montefeltro, che si rigireranno nella tomba di fronte a certe scene. Il problema non sono solo i cani. Sotto le campate dei porticati, con le loro caratteristiche volte a crociera e le arcate appoggiate su capitelli con le armi malatestiane, regna l’incuria. Fa mesi e mesi sono “parcheggiati” tre malmessi tavoloni. Inoltre, spuntano erbacce nelle giunture tra il pavimento e il muretto sopra cui si ergono le colonne. Infine, e qui la colpa è ancora una volta di qualche maleducato, per terra si trovano cartacce, mascherine, bottigliette di plastica abbandonate e altra immondizia di tutti i generi.

In questi giorni si stanno installando il palco e le sedie per gli spettacoli estivi in programma all’interno di questo spazio e questo dovrebbe migliorare la situazione. Se non altro perché non ci saranno più aree aperte dove sguinzagliare i cani e la preparazione per il pubblico includerà senz’altro una pulizia più attenta. Ma anche nel resto dell’anno servirà maggiore attenzione per un luogo così affascinante e prezioso e importante per l’intera collettività. Magari con una pulizia assidua e adeguate piccole manutenzioni ed evidenziando con cartelli i divieti di introdurre cani e gettare via robaccia e mettendo l’area sotto sorveglianza con telecamere.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui