Cesena, Lattuca: «Con il Pnrr abbiamo fatto un buon lavoro»

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Il dibattito per l’approvazione del Dup, il documento unico di programmazione, con la verifica dello stato di attuazione dei programmi al voto ieri in Consiglio comunale è stato l’occasione per il sindaco Enzo Lattuca e la maggioranza per marcare la differenza tra due visioni distinte di città e di Italia. Risuonavano gli echi della campagna elettorale: quella che ha portato al volto del 25 settembre, ma anche quella che verrà, nel 2024, quando si concluderà questa consigliatura.

«La programmazione è un atto estremamente politico» ha ricordato il capogruppo Pd Filippo Rossini rivendicando la capacità della Giunta e della maggioranza di cui è espressione di rivedere queste priorità alla luce degli eventi, dalla pandemia alla crisi attuale. Ma anche la capacità di mantenere «davvero» le promesse. Gli indicatori del Dup raccontano che il 93% degli obiettivi che l’amministrazione si era data per il 2021 sono stati raggiunti. Secondo Luigi Di Placido di Cambiamo quel risultato dice poco invece della effettiva possibilità di portare a compimento gli obiettivi dichiarati nel programma: non è stato fatto abbastanza per le disabilità, sulla sanità, per valorizzare le eccellenze cittadine e realizzare una piattaforma culturale romagnola, elenca Di Placido. Prosegue nell’elenco Claudio Capponcini del M5s, citando il nuovo ospedale, il lotto zero della secante di cui Cesena dovrebbe farsi sprone. Enrico Sirotti Gaudenzi (Lega) arriva a definire «dannosi» per la città i progetti portati avanti dalla Giunta, sostiene che nulla sia stato fatto per le imprese. «Di dannoso ci sono solo certi interventi pieni di banalità false», replica Lorenzo Plumari (Pd).

«Siamo ampiamente convinti della bontà della nostra programmazione - replica il sindaco Enzo Lattuca - e il Pnrr ce lo ha confermato». Nell’equilibrio tra la capacità di rimanere nel solco del programma e quella di cogliere le novità sta, secondo Lattuca, uno dei punti di forza della sua amministrazione. Rivendica la coerenza rispetto agli impegni presi e sottolinea la forza propulsiva del Pnrr: «Il 6 gennaio Romano Colozzi, autorevole esponente, anche se fuori dal consiglio, dell’opposizione, indicava quello del Pnrr come un treno da non perdere e ci accusava di non aver fatto per cogliere quell’occasione». «Una palla» a cui Lattuca risponde con i numeri: «23 progetti finanziati, 54 milioni di finanziamenti e 12 di cofinanziamento di Comune e Unione per oltre 66 milioni di nuovi interventi. Credo si possa riconoscere, bipartisan, il grande lavoro fatto».

Definisce paradossale la condizione di una opposizione che tiene insieme chi riconosce quella opportunità e chi minaccia di mettere in discussione il Pnrr. «Non credo succederà - ha detto Lattuca -, non quando si renderanno conto di quanto è importante la conquista fatta dal Conte 2 e portata avanti da Draghi. Perché se c’è una certezza è che i momenti critici, come quelli che la crisi globale ci pone davanti, vadano affrontati insieme come Europa». Poi la stoccata: «Mi chiedo cosa ci facciano da quella parte della barricata quelle forze che invece a queste le condividono con noi con chi il Pnrr forse non lo smonterà, ma non lo ha mai voluto. Ci si prepara a scegliere da che parte stare. Forse è bene pensarci con anticipo».

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