Cesena, "La Marcia di Radetzky? Il 2 giugno io non la suono"

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Si è concluso con un fuori programma che ha suscitato un certo clamore, mercoledì sera, il concerto della Banda Città di Cesena che si è tenuto ai giardini pubblici per la festa del 2 giugno. Al termine dell’esibizione, da una delle 200 sedie della platea, tutte occupate, si è alzata una delle ascoltatrici, avvicinandosi al palco per chiedere di eseguire un brano che desiderava ascoltare. Ma quando il direttore della Banda, Jader Abbondanza, ha sentito di che pezzo si trattava non è riuscito a trattenersi. «Mi rifiuto di suonarlo per la Festa della Repubblica - ha detto - Lo faremo a Natale, ma oggi no. Ora eseguiamo invece l’Inno di Mameli». Il motivo della reazione è presto detto: la signora voleva ascoltare la Marcia di Radetzky. Ossia quella composta in onore del generale austriaco per celebrare la riconquista austriaca di Milano dopo i moti rivoluzionari in Italia del 1848. Una richiesta decisamente inopportuna nella ricorrenza italiana per eccellenza. E infatti il rifiuto del direttore è stato applaudito dagli altri 199 spettatori (con particolare ammirazione ed entusiasmo dall’assessore repubblicano Luca Ferrini) e anche dal pubblico all’esterno delle transenne.

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