Cesena: "La Cantera" apre all'arte, da giovedì fino a maggio prossimo

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Un caffè, un giornale e uno sguardo sull’arte; è la nuova proposta del cocktail bar La Cantera di piazza Guidazzi. Da giovedì 6 ottobre alle 18.30 con l’inaugurazione, fino a maggio 2023, si alternano negli spazi 9 artisti (annunciati per ora solo 3) invitati da Alice Tamburini che è lei stessa artista pittrice. Il progetto, in fieri, si nutre di sollecitazioni proprie del mondo, suggerite da 9 protagonisti legati al territorio; si esprimono in modo diverso, ma si incontrano in un dialogo di idee e pensieri. «È un piccolo laboratorio» per Andrea Rossi, l’imprenditore della Cantera.
Particol’Arte
È il titolo della rassegna espositiva e, spiega l’ideatrice Tamburini, «è parola che contiene l’idea di “partire”, di fare festa “party”, di “colore”». Pittura, scultura, fotografia, natura con scenografico allestimento di fiori e piante selvatiche, sono alcune delle proposte che si vedranno. «Perché una rassegna alla Cantera? - si domanda Alice - Rispetto a una più formale galleria, questo è un luogo dinamico, vivo, domestico pure; mi piace dare la possibilità a chi viene di vedere arte, così come di essere visti da opere che ti guardano. L’idea è di bere un caffè e inciampare in un’opera d’arte».
Ruvidi inaugura
Giovedì alle 18.30 vernice di apertura con la mostra “Ruvidi” di Marcello Di Camillo, introdotta da Alice Tamburini in dialogo con il protagonista. Di provenienza forlivese, studi d’arte a Forlì e all’Accademia di Bologna, Di Camillo è personaggio versatile: dipinge, suona, è impegnato nel sociale, interessato a ricerche sul magnetismo di cui darà dimostrazione. «Amo spaziare tra dipingere, suonare più strumenti, teatro, per intercettare le persone e la comunità in contesti diversi. Alla Cantera presento un’immersione nel disegno. La definizione “ruvidi” intende l’essere partito dallo scarabocchio, da un tratto inizialmente disimpegnato».
Altri artisti
Più oniriche sono le tele di Marco Guazzarini l’artista cesenate che si presenta il 10 novembre, racchiuse nella mostra “Pianeta terra 2099”. Sono dipinti che nascono nel sonno: «Sogno spesso nella notte - dice Guazzarini - quando mi accade, mi sveglio, accendo la luce e in un diario che tengo volutamente sul comodino abbozzo ciò che ho sognato prima di dimenticarlo, poi all’indomani lo rielaboro. La mostra fa seguito alla mia precedente “Apollonia 2098”; quella riguardava le città perdute, questa è legata ai cambiamenti climatici e alla trasformazione del mondo; immagino case costruite sulla troposfera». A chiudere l’anno sarà il cesenate Cristiano Evangelisti, fotografo, che il 15 dicembre presenta la serie “Pop up”. «Il mio progetto volge qui a un’idea ludico creativa della fotografia - dice Cristiano “scìanca” Evangelisti - Mostro ritratti femminili surreali, in quanto le protagoniste sono fotografate con una mise che fa uso di oggetti di recupero, di plastica, di oggetti vivaci». «È bello per un’artista come me collaborare e interagire con altri artisti - conclude Alice - è un’esigenza che sento e che raramente avviene».

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