Alluvione Emilia-Romagna, come aiutare

VolontariatoInformazioni utili per fare volontariato suddivise per località:Bologna Area Metropolitana:https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfiEeIGSpfooB-cAJIaoI-K_aAp9W_wwhwKzFwL8EyTT5mIVw/viewformCesena:https://www.volontarisos.it/user/index.phpCervia:https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSclceKT5KSnooMwYLyMyQO7mh080nIniirSc4ALJwU798FkCQ/viewformoppure chiamare al numero 3425211536 dalle ore 9.00 alle 18.30.Ravenna:Inviare un’email a vogliodareunamano@comune.ra.it lasciando nome, cognome, recapito telefonico e indicando quale tipo di aiuto puoi offrire.Imola:https://www.comune.imola.bo.it/argomenti/sicurezza-e-protezione-civile/emergenza-maltempo/come-aiutareForlì:Chiamare al numero 0543 712301...

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Cesena, l’omaggio ai martiri di Ponte Ruffio

Nella mattina di oggi il sindaco di Cesena Enzo Lattuca e il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli si sono recati a Ruffio di Cesena per rendere omaggio ai martiri di Ponte Ruffio. Nel corso della commemorazione sono state ricordate le vittime dell’eccidio avvenuto a Ponte Ruffio il 18 agosto 1944. Nell’agosto di 77 anni fa, alcuni marinai in servizio al semaforo marittimo militare di Cesenatico decisero di disertare per unirsi ai partigiani dell’ottava brigata Garibaldi. Il gruppo, composto dal maresciallo Giuseppe Poggiali e dai giovani Gino Gusella, Rino Liverani, Angelo Prodi, Tullio Giorgetti, Guglielmo Zannuccoli e Sauro Casali (a questi si aggiunsero più tardi Dino Ricci, Arnaldo Gaza e Isacco “Sascia” Hakim), la sera del 18 agosto 1944 si trovava a Ponte Ruffio nella casa colonica della famiglia Pieri. Qui, grazie a una soffiata di uno dei partigiani catturato dai fascisti, venti o trenta brigatisti neri di Cesena (secondo alcune fonti unitamente ad alcuni tedeschi) raggiunsero i marinai e gli altri che si erano uniti a loro, li fecero prigionieri e li portarono al centro del ponte di Ruffio. Una volta arrivati a destinazione li fucilarono. A salvarsi furono Sauro Casali, che all’arrivo dei fascisti si trovava fuori dalla casa e per questa ragione riuscì a scappare, e Gino Gusella che, legato con gli altri, fu solo ferito a un braccio e si salvò fingendosi morto.

Sul luogo della strage nel dopoguerra è stata eretta una stele di marmo a ricordo dei Martiri del ponte di Ruffio ed è qui che i sindaci Lattuca e Gozzoli, insieme a una delegazione in rappresentanza dell’Anpi, hanno deposto due corone a nome delle due città unite.

“La nostra città, il territorio tutto – commenta il sindaco di Cesena Enzo Lattuca – non può dimenticare momenti così bui della nostra storia. Oggi più che mai è necessario mantenere vivo lo sguardo al passato perché è solo risvegliando costantemente la memoria che potremo costruire una società senza conflitti”. “Si tratta di una data importante e fondamentale per le nostre comunità – aggiunge il Sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli – e rendere omaggio alle vittime dell’eccidio avvenuto a Ponte Ruffio è un dovere di tutti noi, affinché il ricordo dell’orrore che l’Italia ha vissuto in venti anni di dittatura fascista non svanisca e venga tramandato nel tempo alle generazioni future”.

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