Cesena, Istituto Lugaresi: il giudice dice no al sequestro

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Lo storico Istituto Lugaresi resta nelle mani dei Padri Giuseppini. La decisione presa dal giudice Danilo Maffa, chiamato a pronunciarsi sulla rivendicazione fatta dalla Diocesi di Cesena Sarsina per entrare in possesso di quell’immobile, è stata comunicata ieri alle parti in lizza. Il magistrato era stato chiamato a valutare in particolare un atto del 1923 su cui fa leva l’avvocato cesenate Stefano Spinelli, che cura gli interessi dell’ente ecclesiastico retto dal vescovo Douglas Regattieri. Dall’altra parte c'era l’avvocato Massimo De Luca, del Foro di Roma, ad assistere i Padri Giuseppini del Murialdo, che stanno resistendo alle pretese vantate dalla Diocesi sul palazzo che affonda le sue radici nel 1881, quando il canonico Giuseppe Lugaresi decise di aprire la sua casa per accogliere i ragazzi di strada dei quartieri San Rocco e San Domenico. Per il giudice, il documento del 1923 su cui poggia le proprie richieste la Diocesi è stato superato da un testamento fatto nel 1927 dal canonico Lugaresi in persona. L’avvocato Spinelli obietta che questo secondo atto non poteva riguardare i beni del compendio, in quanto erano già passati di mano. Il giudice si è espresso diversamente e l’avvocato a cui si è affidata la Diocesi sembra intenzionata a presentare un reclamo. Il documento del 1923 era stato sottoscritto, oltre che da don Giuseppe Lugaresi, da padre Giuseppe Apolloni, vicario generale dei Padri Giuseppini. Riportava la volontà che tutti i beni venissero assegnati al vescovo di Cesena qualora i Padri Giuseppini si fossero “ritirati” da Cesena. Negli ultimi anni c’è stata in effetti, se non un disimpegno, una conduzione non più diretta dell’istituto tra San Domenico e il Ponte Vecchio: è stato dato in gestione all’Engim, l’ente di formazione professionale. Ma la Congregazione religiosa ha messo però in discussione addirittura l’autenticità di quel documento di 98 anni fa. Alla fine, comunque,è stato il testamento del 1927 a fare la differenza, convincendo il giudice a respingere la richiesta di sequestro avanzata dalla Diocesi attraverso un ricorso con procedura d’urgenza. Per arrivare a una decisione nel merito della questione bisognerà però attendere probabilmente altri 3-5 anni.

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