Cesena, in bici con Libera negli edifici confiscati alla criminalità

Cesena

Una ventina di persone in bicicletta per le strade di Cesena con Libera. Il primo obiettivo è sensibilizzare l'amministrazione e richiedere che questi edifici confiscati a nullatenenti e criminalità organizzata vengano messi il prima possibile a disposizione per finalità utili alla società. Il secondo è di riflettere sulla malavita, che da numerosi anni circola anche a Cesena. I partecipanti hanno potuto osservare direttamente i vari edifici confiscati a Cesena alla criminalità organizzata. All' inizio della biciclettata è intervenuto anche l'assessore comunale Carlo Verona: «Sarebbe bellissimo che tutti gli stabilimenti confiscati finissero in poco tempo in mano all'amministrazione pubblica per poterli gestire per la cultura e per finalità utili, ma i tempi dipendono molto dalle prefetture e dalle fasi burocratiche».

Dopo aver lasciato il centro della città il gruppo si è spostato verso la zona artigianale di Torre del Moro dove ha potuto osservare ben due beni confiscati distanti un centinaio di metri l’uno dall’altro. In via Parri 301-335 due ampi capannoni, dove per anni una importante ditta del territorio realizzava camion frigo. Il loro titolare, della famiglia Ionetti, ha avuto problemi legati alla ‘ndrangheta ed è stato condannato in tribunale, mentre i capannoni sono stati sequestrati. L'obiettivo dell'amministrazione comunale è quello nel tempo di restaurare i capannoni decadenti, adibendoli a deposito di libri e beni culturali della Biblioteca Malatestiana. Oltre ai problemi burocratici persiste anche quello finanziario, per il momento i due capannoni rimangono in stallo. Poi i partecipanti alla pedalata hanno osservato dall'esterno la villa che era di proprietà di Ionetti in via Lando Conti 30, anche se risiedeva in centro città. Questa villa, una volta confiscata, in soli sei mesi è stata restaurata e diventata sede dei carabinieri della forestale, diventando in breve tempo una risorsa per la società.

L'ultima sosta è avvenuta nella vecchia casa di Ionetti, dove per anni ha vissuto con la sua famiglia, in via Macrelli. Una volta confiscata è diventata dimora per i richiedenti asilo. Sono 15 le persone accolte in questa casa, seguite da assistenti e insegnanti, che seguono ragazzi fuggiti dall'Africa e dal Medio Oriente in cerca di condizioni di vita migliori.

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