Cesena, il tiglio di Monteleone cerca la salvezza in un Registro

Archivio

Il tiglio pendente di Monteleone e la sua sorte messi al centro del convegno internazionale di Palermo. Durante quell’iniziativa dedicata a piante straordinarie, con l’arrivo di esperti esperti da tutto il mondo, riuniti per tre giorni all’orto botanico del capoluogo della Sicilia, ha preso copro un’idea che potrebbe favorire il salvataggio del tiglio di piazza Byron: il suo riconoscimento come albero monumentale. Il Corpo forestale tutela quella categoria di piante, censite in un apposito registro aggiornato e potrebbe essere lì la svolta della polemica che sta divampando dalla primavera 2021. «Cadono le foglie ma il tiglio pendente di Monteleone non cadrà - afferma Ada Grilli presidente del “Borgo odoroso aps”, che sta lottando per farlo sopravvievere - Questa pianta non è ancora monumentale, ma è candidata ad esserlo in un prossimo futuro. È approdata al “Convegno internazionale alberi monumentali” a Palermo su mia iniziativa e ho approfittato della presenza delle più autorevoli personalità in campo botanico per raccogliere pareri e suggerimenti». Una giornata di studio, arricchita dai consigli ricevuti, verrà pianificata al breve. «Come ha riferito Andrea Marone, direttore della Fondazione Giant Trees di Udine - prosegue Grilli - bisogna tener conto che gli interventi di consolidamento di questa pianta dovranno agire non solo sulle parti aeree, dunque sulla chioma, ma anche sull’apparato radicale. Un intervento costoso sicuramente, considerando che tutti i tigli di Monteleone erano stati bloccati entro cordoli di cemento molto aderenti al tronco, che furono rimossi qualche anno fa, visto che disturbavano il taglio dell’erba nello spazio sottostante». La prospettiva dell’iscrizione del tiglio pendente al registro regionale degli alberi monumentali costituirebbe, per Grilli, «l’esito ottimale del percorso di ostacoli per la sopravvivenza sua e dei suoi fratelli. Come ha sottolineato in un’intervista Laura Canini, funzionaria del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, «le risorse dello Stato ammontano a 1 milione e 800.000 euro diviso per tutte le regioni italiane e non sono state adeguate». Rosella Ghedini, della Regione, ha aggiunto che l’Emilia Romagna non ha molti alberi monumentali (oltre metà dei 300 comuni non ne ha neppure uno) e se ne dovranno candidare altri per ottenere più risorse. Il futuro del tiglio pendente è dunque roseo? «Per ora è solo giallo-arancio - dice Grilli - in linea con la stagione. Dipenderà poi dalla collaborazione tra associazioni, e amministrazione di farlo virare al rosa, con l’auspicio di lunga vita e buona cura dei bei tigli di Monteleone».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui