Cesena, “120 bombole di gas pronte a esplodere, ha evitato una strage”: premio al poliziotto

Alla festa della polizia di Stato tenutasi a Forlì nelle scorse settimane la cerimonia di consegna dei riconoscimenti di merito dal ministero dell’Interno ha portato alla luce per la prima volta i dettagli di una grande strage sventata. Grazie all’intuito investigativo di un poliziotto cesenate è stata scongiurata l’esplosione di un’intera palazzina a S. Egidio portando con sé un carico di vite umane e di dolore che si possono soltanto immaginare.

L’ispettore superiore Roberto Modeo ormai è in pensione da qualche tempo. Non fa più indagini ma si occupa ancora di “salute pubblica” facendo il personal trainer in una palestra a Cesenatico.

La lode ricevuta, da quanto si intuisce, non ha spento un lieve sentimento di rammarico. Ricevere i “complimenti ministeriali” per aver fatto il proprio lavoro può essere normalità per un poliziotto. Ma il giovane nucleo familiare scampato alla morte certa, non ha mai ringraziato la polizia per aver salvato la loro vita e quella dei loro piccoli bambini. Di certo un gesto di un cittadino verso un tutore dell’ordine in questo caso particolare sarebbe stato molto gradito, anche solo se fosse venuto da parte del primo cittadino di Cesena di allora.

Si tratta di una vicenda davvero particolare. Un uomo simulava da tempo problematiche di natura psichica. Tanto che a cadenza regolare veniva visitato in pronto soccorso al Bufalini. Aveva però in mente un piano studiato nei dettagli che poteva portare ad una strage. Al piano sopra il suo viveva la famiglia di una parente. A cui era andata in eredità quella casa che lui invece avrebbe voluto per sé. In uno dei ripetuti momenti di agitazione in cui era finito in pronto soccorso, l’uomo aveva accettato di sottoporsi a cure psichiche. Prima era stato accompagnato da operatori sanitari a casa per prelevare alcuni vestiti. Tutti si erano insospettiti dal suo comportamento. In casa era voluto entrare da solo. Da fuori si sentiva un odore misto di gas e benzina.

Particolari che erano stati riferiti al poliziotto, che ha deciso in autonomia di approfondire il tutto.

Il cesenate in casa aveva stivato 120 bombole di gas e aveva riempito una tanica di benzina. Si preparava a far saltare tutto in aria. Voleva danneggiare l’appartamento al piano di sopra dei suoi parenti. Ma con un quantitativo di esplodente che avrebbe spazzato via l’intera palazzina dove vivevano più famiglie. L’uomo venne rinchiuso in prima battuta in Psichiatria, poi nel giro di pochi giorni fu accertato che simulava di essere folle. E venne arrestato. Grazie alla veloce indagine oltre a sventare il piano esplosivo, sul capo dell’ammanettato finirono accuse per possesso di materiale esplodente e tentata strage.

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