Cesena, i prof non vaccinati tornano a scuola ma senza una mansione

Sembra proprio un pesce d’aprile quello che il Governo ha voluto fare col decreto che prevede da inizio mese il ritorno a scuola dei docenti non vaccinati. Una scelta, quella del rientro al lavoro dei professori “no vax”, che ha scatenato non poche polemiche nel mondo scolastico e molte perplessità. Prima fra tutte su cosa andranno a fare questi professori e professoresse che potranno sì tornare a scuola ma non nelle aule a insegnare ai ragazzi.

Il decreto

Potranno infatti accedere nell’edificio scolastico esibendo il solo tampone (anche se l’obbligo vaccinale resta fino al 15 giugno ed è confermata la multa di 100 euro) ma non entrare in contatto con gli studenti. Cosa difficile in ogni ordine e grado scolastico ma ancora di più alle superiori, dove i ragazzi in pratica sono ovunque e dove anche gli stessi bidelli e personale amministrativo entrano in contatto con loro.

Già contagiati

«Per fortuna non abbiamo casi di docenti “no vax” che devono rientrare perché i 5/6 docenti, più i 2/3 del personale Ata che non si erano vaccinati, hanno contratto il Covid e quindi hanno ottenuto il green pass - dice Lorenza Prati, dirigente scolastica del liceo scientifico Augusto Righi - Ritengo però che la norma sia contraddittoria con tutto il lavoro fatto in questi mesi, perché trovare delle mansioni che non prevedano contatti coi ragazzi per i docenti è davvero difficile. Seguirò corsi di formazione, come un webinar organizzato per la giornata di oggi, per capire come si possa fare».

Docenti che non insegnano

Questi professori sono quindi insegnanti ma non dovranno insegnare. Resta il nodo di cosa potranno fare. «Sembra quasi un pesce d’aprile - commenta Simonetta Bini, dirigente del liceo classico Vincenzo Monti - Noi non abbiamo alcun docente sospeso, perché il problema di quelli che non erano vaccinati si è risolto cammino facendo con l’acquisizione del green pass per guarigione e hanno poi continuato a insegnare regolarmente. Tecnicamente quindi il decreto del Governo non investe il liceo Monti. Detto questo, non mi pare che abbia molto senso. Non si capisce cosa dovrebbero tornare a fare cosa a scuola questo docenti. Ed a stare dove? Li mettiamo negli uffici, a fare quale lavoro che oltretutto bisogna insegnarglielo perché non è mansione del docente? Li mettiamo separati in un’aula a fare formazione? Inoltre in una scuola superiore il contatto coi ragazzi, che girano ovunque, avviene facilmente. Ritengo poi che con questa scelta passi anche una comunicazione contraddittoria. Da una parte ci dicono di tenere alta l’attenzione perché la pandemia non è finita e dall’altra con questo decreto passa un po’ l’idea che sia finita».

Chiarimenti

Insomma la questione non è del tutto chiara, come sottolinea anche Francesco Postiglione, dirigente scolastico del Pascal - Comandini. «Aspettiamo dal Ministero i chiarimenti. Il tema poi a mio parere non è sul rientro dei docenti “no vax” ma sulla gestione dei docenti e del personale con la scadenza del green pass da seconda dose, problema che si presenterà nei prossimi mesi».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui