Cesena, guerra in Ucraina: raccolta travolgente di aiuti

Mentre la guerra di Putin contro l’Ucraina si fa di ora in ora più violenta, anche a Cesena la comunità ucraina si fa sempre più compatta e intorno si allarga la rete della solidarietà. Per farsi un'idea di quanto sia forte la mobilitazione a favore del popolo sotto attacco, basta fare un giro al punto “Smak” in via Mura Barriera Ponente 67. Qui il via vai di persone è continuo: «Italiani, ucraini, russi, persone di tutte le nazionalità stanno portando qualcosa, perché non è una questione di stare con Putin o con gli Stati Uniti, siamo tutti uniti nel chiedere la pace», spiega Anastasia. Lei è originaria della Crimea e la guerra la conosce da ormai diversi anni: «È per quello che sono qui», spiega. Ma non c'è tempo di raccontare, perché «servono braccia», e allora si scusa mentre torna a inscatolare il materiale che non smette mai di arrivare.

In cerca di spazi

Anastasia fa parte del gruppo di donne che ieri, senza sosta, coordinavano la raccolta fuori dallo “Smak”. Di mano in mano che arrivavano, dividevano tutto: da una parte il cibo, da un’altra i vestiti, prodotti per i bambini, medicinali. Etichettano tutto traducendo per i loro connazionali, così che sia subito chiaro di cosa di tratta. Quando uno scatolone è pieno viene chiuso, sistemato da un lato fuori dal negozio e subito si attinge alla pila di scatoloni vuoti ammassati davanti alla vetrina. «La raccolta sta andando benissimo» conferma Tetyana. Ieri alle 16.30 avevano già fatto due viaggi in auto per trasferire quanto raccolto nei magazzini della Chiesa ucraina situati a Forlì e a Rimini. Intanto, la ricerca di un magazzino dove raccogliere temporaneamente gli scatoloni prima di mandarli in Ucraina anche a Cesena sembra aver dato un primo risultato: «Sono in contatto con un ragazzo che dovrebbe avere uno spazio disponibile qui in centro», spiega Igor, il titolare del negozio “Smak”. E nei prossimi giorni partirà anche una raccolta specifica di medicinali.

L’incontro in Comune

Quello degli spazi è un tema diventato importante per la comunità ucraina cesenate. Ieri una delegazione ha incontrato l’assessora Carmelina Labruzzo e al centro del confronto c’erano due questioni: l’organizzazione dell’accoglienza, su cui Labruzzo ha raccontato in che modo si stanno preparando il Comune e l’Asp, e appunto gli spazi: «Abbiamo chiesto la disponibilità di una sala con bagno - spiega Anna - Molte delle persone ucraine che vivono qui sono badanti, non hanno una casa loro. Sarebbe importante avere un luogo di ritrovo, dove confrontarsi e anche dove coordinarsi per organizzare raccolte e iniziative di solidarietà. Presto arriveranno mamme e bambini, sarebbe bello creare un’atmosfera di accoglienza e di supporto. L’assessora si è dimostrata molto sensibile e ha detto che farà il possibile per aiutarci».

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