Cesena: green pass: il bar Babbi gioca d'anticipo con l'avviso

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Ogni esercente preferirebbe che non ci fosse bisogno del green pass, ma c’è chi se ne fa una ragione, anteponendo le regole a tutela della collettività ai propri affari. E anzi gioca d’anticipo, esponendo fin d’ora avvisi per preparare i clienti agli obblighi che scatteranno dal 6 agosto nei locali al chiuso. Anche per cercare di evitare reazioni spiacevoli. È il caso del “Babbi Cafè” a Palazzo del Ridotto, nel pieno centro di Cesena, che è indiscutibilmente il locale di questo tipo più frequentato in città. Per buona parte della giornata, incluso il dopocena, gli avventori occupano quasi tutti i numerosi tavolini che ha all’esterno, disposti sia sotto il porticato, sia sulla fiancata a sinistra, in sostituzione di quelli che si sono dovuti rimuovere sul lato opposto, a causa dei cantiere per la riqualificazione delle tre piazze. Ma Gianni Babbi, direttore marketing della società di famosi prodotti dolciari, di cui il bar è un’emanazione, sa che tra pochi giorni la strada si farà più in salita: «Inevitabilmente, col green pass, ci saranno problemi - afferma - perché non tutti i clienti che si accomodano dentro il locale sono ben disposti ad accettare le regole. Anzi, più di una volta, qualcuno maleducato, anche quando c’era il sistema dei colori, si è lasciato andare ad esternazioni poco simpatiche offendendo il personale, che non c’entra niente ma osserva semplicemente le regole. Regole che dobbiamo essere fiduciosi vengano fissate per essere d’aiuto a tutti e per cercare di uscire da questa situazione assurda. Regole che comunque vanno rispettate». Perciò all’inizio dei gradini che conducono al confortevole soppalco all’interno del bar Babbi è già stato esposto un cartello, dove si legge che per salire è «necessario esibire in cassa green pass + documento d’identità» e si cita il riferimento normativo: il D.L. 105 del 23 luglio. Naturalmente questo obbligo non è già in vigore, ma spiana il terreno a quanto accadrà fra tre giorni. Babbi è consapevole che ci sarà comunque qualche contraccolpo: «Ora il bel tempo e il caldo aiutano, ma tra due o tre settimane, soprattutto di sera, inizierà ad essere meno invitante sedersi ai tavolini all’aperto e sempre più persone vorranno sedersi all’interno, con necessità del green pass. E purtroppo attività come quelle dei bar e dei ristoranti saranno di nuovo penalizzati, come sta d’altronde avvenendo dall’inizio della pandemia. Però - conclude, con un sano realismo - c’è poco da fare: bisogna prenderne atto e accettare quanto viene deciso, sperando che chi deve fare delle scelte in questa condizione d’emergenza le faccia sempre per il meglio».

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