Cesena, gli amici del palazzaccio stringono alleanze e accelerano

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Sta facendo breccia l’impegno del comitato “Salviamo il palazzaccio” e del gruppo di ricerca storica per sollecitare il recupero dell’affascinante fabbricato alla Fiorita. Nelle ultime settimane, si sono mossi i primi passi per creare una rete di più ampio respiro, sulla scia di un’ambiziosa sfida lanciata: farlo dichiarare monumento nazionale. Un riconoscimento del genere, come luogo chiave del Risorgimento, in particolare per il ruolo che ebbe nella battaglia del Monte del 1832, sarebbe una carta importante da giocare per la valorizzazione. Dopo gli incontri avuti con il sindaco Enzo Lattuca e con la presidente del Quartiere Fiorenzuola, Milena Maccherozzi, ci sono stati in rapida successione contatti con tre protagonisti del mondo culturale legato ai prodromi dell’unità d’Italia. Il 4 agosto scorso, Alessandro Minardi, coordinatore nazionale delle Associazioni Risorgimentali, ha avuto uno stimolante scambio di vedute con alcuni rappresentanti del comitato pro palazzaccio. Potrebbe scaturirne una collaborazione proficua, anche per organizzare conferenze, mostre e altri eventi dedicati all’immobile e alla battaglia del Monte che fu combattuta a Cesena fra truppe papaline e patrioti insorti, nel più ampio quadro delle vicende del Risorgimento. Dopo il confronto avuto con Minardi (che è tra l’altro un appassionato collezionista di cimeli risorgimentali), si è inoltre rafforzata l’idea di ufficializzare con un atto costitutivo formale da depositare all’Agenzia delle entrate il comitato per il palazzaccio, con un proprio nome (un’ipotesi è quella di intitolarlo a Maurizio Bufalini) e un proprio logo. Vuole essere una realtà apartitica e apolitica, aperta a contributi di esperti e appassionati di storia, con al centro del proprio statuto attività senza scopo di lucro finalizzate alla salvaguardia di quell’edificio malandato. Da questo punto di vista, il primo passo da fare - ribadiscono i componenti del gruppo cesenate - resta «una copertura per prevenire ulteriori crolli, dopo quelli verificatisi 2012», in attesa della messa in sicurezza annunciata dal sindaco, di cui viene auspicata la realizzazione «nella primavera 2022». Intanto, si lavorerà col Quartiere Fiorenzuola per convincere il Comune a istruire la pratica per chiedere che il palazzaccio venga dichiarato monumento nazionale. Più nel medio-lungo termine, il comitato mira a definire proposte per un futuro intervento di ristrutturazione definitiva e di valorizzazione e utilizzo, anche in chiave socio-ricreativa. Sotto questo aspetto, un input interessante è arrivato da Paolo Poponessi, professionalmente legato alla clinica San Lorenzino e personalità di grande cultura, autore di vari libri e studioso soprattutto di vicende del periodo napoleonico. Suggerisce di fare tesoro dell’area verde attorno al palazzaccio, realizzandoci un “percorso vita monumentale”, cioè dove si possa fare attività motoria, un po’ come si sta facendo in diversi parchi, ma coltivando anche la conoscenza, oltre a curare il fisico, attraverso un serie di tabelle che raccontino la storia di quel luogo inserita in quella del Risorgimento. Un ultimo contatto avuto dal comitato è stato con Pietro Compagni e Norino Cani, rappresentanti dell’Istituto Capanno Garibaldi. Anche con loro potrebbero allacciarsi presto rapporti interessanti.

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