Cesena, gelatiere crea un rifugio in collina per gli antichi frutti

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Un parco della biodiversità sulle prime colline cesenati. È quello che Roberto Leoni, noto in città per le sue avviate gelaterie, ha inaugurato nei giorni scorsi a Lizzano, poco distante da Borello. Fra due tornanti della via principale, ha piantato un centinaio di essenze di varietà antiche di frutta e erbe officinali. «Lo scopo iniziale è stato quello di avere una buona produzione da mangiare in famiglia - ha detto Leoni - ma poi mi sono fatto prendere dall’entusiasmo e siamo arrivati a un centinaio di piante». Ma questo è solo il primo step: nei prossimi mesi Leoni darà via a una vera e propria coltivazione di frutta di qualità da utilizzare su larga scala nella trasformazione in gelato. Il terreno è già stato predisposto e si trova in pianura non lontano dal fiume Savio. All'evento di inaugurazione erano presenti anche Claudio Buscaroli del Crpv e Francesco Occhipinti presidente di Legambiente provinciale. Buscaroli, grande esperto di varietà dimenticate, ha sottolineato che «recuperare queste piante è una missione e appassionati come Leoni danno un grande contributo a preservare un patrimonio che si stava perdendo. In questo “orto della salvaguardia” vediamo pesche, albicocche, mele e pere che le varietà moderne e più produttive hanno soppiantato. Ma l’aroma e il gusto di questi frutti rimangono insuperabili». Fa mostra di sé un albero di Bella di Cesena, una varietà di pesca a pasta bianca molto diffusa dagli anni ’40 ai primi anni ’60, poi abbandonata perché non adatta alle manipolazioni e al trasporto. Se raccolta al punto giusto di maturazione (come tutte le varietà del resto), ha un profumo e un sapore molto gradevoli. «La mia idea - ha concluso Leoni - è stata quella di coltivare una zona a forte pendenza, che era abbandonata, con frutti del territorio che fossero rustici e potessero sopravvivere in condizioni non facili. Grazie al ricercatore Buscaroli e ai consigli di diversi tecnici ed esperti, è nato questo primo campo della biodiversità qui a Luzzena, che andrò poi a implementare in pianura a Cesena, in un podere di circa 3 ettari».

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