Cesena: esposto contro i feticci voodoo al parco

Cesena

È grazie all’esposto di una cesenate residente da poco più di un anno in quella zona che la Polizia Locale si è attivata per cercare di capire cosa rappresentino i feticci voodoo trovati al parco Novello a ridosso di via Zoli.

Un racconto casuale

Quando ha intravisto i feticci voodoo al parco la signora racconta di averli riconosciuti come tali grazie a una conversazione che qualche giorno prima aveva avuto con una vicina di casa: «Io e mio marito da qualche tempo abbiamo preso l’abitudine di prenderci cura degli spazi verdi vicino al condominio in cui viviamo raccogliendo i rifiuti. Un pomeriggio stavo appendendo un cartello nel parchetto di via fratelli Cervi in cui esortavo i miei concittadini a non abbandonare rifiuti, quando ho incontrato una vicina che abita nel condominio davanti al mio. È stata lei a raccontarmi dello strano ritrovamento che aveva fatto sotto la finestra di casa sua un mese prima del nostro incontro, nel giardino condominiale».

I primi ritrovamenti

La signora, di origine moldava, non era nuova a quel ritrovamento, l’anno precedente infatti aveva trovato altri 8 feticci, «leggermente interrati», racconta la cesenate e un anno dopo, giusto un mese prima dell’incontro al parco con la cesenate volontaria, ne aveva trovato un nono: «Se lei non me ne avesse parlato per caso proprio il giorno prima, probabilmente non avrei nemmeno capito di cosa si trattava quando li ho visti al parco Novello». I feticci ritrovati, infatti, ricordano solo vagamente le bambole voodoo delle rappresentazioni cinematografiche e televisive. Quelli ritrovati in zona Vigne sono in cera ricoperta di un tessuto nero cucito a mano, legate con dello spago e sulla sommità hanno degli spilli con le capocchie colorate. «Quando li ho visti mi sono impressionata, non avevo il coraggio di toccarli, ma ho pensato fosse meglio segnalarlo alla Polizia Locale».

Le ipotesi

Il ritrovamento può risultare inquietante per chi crede nel loro potenziale “potere oscuro”, ma se ha destato l’attenzione della Polizia locale è per un altro motivo: potrebbe trattarsi solo di un brutto scherzo, ma il timore è che invece siano stati messi lì con l’intento di minacciare o spaventare qualcuno. Anche se va considerato che sebbene associate a qualcosa di “maligno”, le bamboline di pezza del culto ancestrale sono utilizzate anche in rituali di protezione e di cura dal male e dalle malattie.

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