Cesena, esami senza scritti, ma una scuola media lo ha già fatto sostenere

A pochi giorni dall’inizio degli esami conclusivi dell’anno scolastico, l’ordinanza firmata giovedì dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha creato non pochi problemi. Il provvedimento è stato pensato come un aiuto alle studentesse e agli studenti colpiti dall’alluvione. Per l’accesso agli esami è stato rimosso il limite minimo di 200 giorni di frequenza, ma soprattutto a sconvolgere i piani sono le prove d’esame. Per tutte le scuole medie e per tutti gli istituti superiori delle zone colpite dagli eventi alluvionali a partire dal 1° maggio, niente scritti: ci saranno solo prove orali.

Scuole medie

In alcuni casi, l’ordinanza firmata giovedì è arrivata a poche ore dall’inizio degli esami, creando non pochi disagi. Come a Longiano, dove ieri mattina tutti gli alunni e le alunne si sono presentate come da calendario e la prima prova è stata fatta lo stesso. Si tratta di capire se lo scritto di ieri non avrà alcun valore o se la valutazione verrà eventualmente convertita in un punteggio. Secondo Viola Pollini, docente di storia e geografia della scuola media “Giovanni Pascoli” di Gatteo, la misura poteva essere più calibrata: «Offrire ai comuni particolarmente colpiti dall’alluvione questa possibilità come una scelta e non un’imposizione sarebbe stato più utile, nell’interesse dei ragazzi che per tutto l’anno si sono preparati per affrontare determinate prove». Jaime Amaducci, preside di San Mauro Pascoli, sta cercando di mantenere il calendario deciso, in modo da non creare disagi: «I nostri orali partiranno giovedì 15 giugno, come deciso. I giorni degli scritti saranno lasciati ai ragazzi per comprendere meglio queste nuove modalità». Anche alla scuola media di viale della Resistenza si sta cercando di capire quali saranno i criteri da adottare. «Noi avremmo iniziato già da oggi – riferisce il preside Donato Giuseppe Tinelli – L’ordinanza è arrivata appena in tempo. Ieri mattina ho ricevuto tantissime chiamate dai genitori, ma sono stati tutti rassicurati che manterremo lo stesso periodo per non mettere nessuno in difficoltà».

Scuole superiori

Per i ragazzi e le ragazze che affronteranno la maturità quella che è stata fatta è una scelta non di poco conto.Al “Righi”, la preside Lorenza Prati sta cercando di capire come confrontarsi anche con altri licei scientifici: «Dobbiamo capire come poter indirizzare correttamente i ragazzi, offrendo dei criteri che siano comuni. Incominciare il colloquio orale con la materia della seconda prova significa proporre un esercizio da eseguire in un tempo molto limitato. A cui poi segue il commento di un testo e il resto del colloquio. Non è poco, ed è tutto condensato in un’ora di tempo. Magari molti dei ragazzi saranno contenti, ma sono sicura che questo creerà molta ansia». Ben più critica invece è la dirigente dell’Istituto tecnico agrario, Luciana Cino. «Se è pensata come facilitazione, non lo è affatto. Soprattutto era una scelta che potevano prendere settimane fa, quando sono state disposte le prime misure. Noi abbiamo tanti ragazzi che vivono in alta Valle Savio e sono stati colpiti duramente dall’alluvione. Molti di loro erano già organizzati in periodi di studio con i compagni di Cesena, che li avrebbero ospitati. Ora questa decisione li obbliga a tornare in contesti che sono ancora drammatici, dove sono sicura torneranno a sporcarsi le mani per aiutare. E non avranno la testa per chiudersi in camera a studiare».

Commenti

Lascia un commento

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui