Cesena, è morto Libero Evangelista, paladino dei malati di tumore

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Sono passati quasi dieci anni da quando fu protagonista di una memorabile battaglia in difesa dei diritti dei malati di tumore, e in particolare del servizio di accompagnamento per sottoporsi alle terapie. Ma in precedenza Libero Evangelista aveva lasciato il segno sulla comunità cesenate attraverso molteplici attività a cui si è dedicato. Ora se ne è andato all’età di 96 anni, dopo essere stato ricoverato a fine aprile al Bufalini. Era stato trasferito in ospedale dalla comunità “Navacchia” della Cils, dove era stato accolto dal 2017 in via Boscone. Le sue condizioni di salute, precarie da tempo, anche per l’età avanzata, si erano aggravate nelle ultime settimane. Giovanissimo antifascista - ricorda Elide Urbini, ex assessora e punto di riferimento della sinistra cesenate, che ha avuto modo di apprezzare Libero Evangelista - si affiancò alla Resistenza nella zona della Bassa Cesenate. Fu poi dirigente del Pci e ricoprì il ruolo di presidente dell’Opera Pia Pasolini Zanelli di Villa Silvia». In quest’ultimo ruolo, all’inizio degli anni Settanta, fu artefice di una profonda metamorfosi di quel spazio ricco di fascino, aprendolo alla città: «Riformò la struttura - ricorda ancora Urbini - da luogo segregante dell’infanzia più disagiata in ambiente aperto, che ospitò la prima scuola per l’infanzia del territorio circostante. Inoltre, destinò lo splendido parco alla fruizione dei cittadini, soprattutto giovani». Fu anche presidente dell’Arci e fece una significativa esperienza nel mondo del giornalismo. In particolare, fu direttore di “Zona 15”, periodico dei comunisti del comprensorio cesenate, e corrispondente de L’Unità. Negli anni Duemila Evangelista tornò al centro della scena per una sua appassionata lotta socio-sanitaria. Nel 2012 battagliò con grande determinazione per garantire un elevato livello di assistenza ai malati oncologici, ottenendo per loro l'accompagnamento con trasporto gratuito verso i presidi ospedalieri dove dovevano sottoporsi a chemioterapia o radioterapia. Una volta in pensione, Libero Evangelista entrò a far parte del consiglio d’amministrazione della Cils. E dal 2017 fu accolto iin una delle strutture di quella cooperativa sociale, dove divenne un po' il nonno amato da tutti i ragazzi disabili ospitati lì, che ora ne piangonola scomparsa, assieme al presidente del sodalizio, Giuliano Galassi.

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