Cesena, due banditi rapinano e feriscono negoziante in centro

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Quindici giorni di prognosi per ferite rimediate, un quantitativo di merce distrutta ancora da quantificare nel suo valore e almeno 400 euro portati via dalla cassa. È il bilancio provvisorio della rapina ai danni del “Susan Mini Store” di viale Carducci, di cui ancora una volta ha fatto le spese Lokman Hossain. Manda avanti quel piccolo bazar, intestato alla moglie da diversi anni, e non è purtroppo nuovo ad aggressioni, furti e rapine, a volte tentate, e in altri casi andate a segno, come è capitato nella tarda serata di domenica. L’aggressione è stata denunciata ai carabinieri, che ora indagano su quanto accaduto e possono contare anche sui filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza, che hanno immortalato chiaramente i due autori della rapina. Lokman, come ha riferito agli inquirenti, li conosceva già di vista e sembra che siano noti anche alle forze dell’ordine. «Altre volte erano entrati nel mio negozio ubriachi cercando di portare via merce senza pagare, e a volte ci sono riusciti», racconta Lokman. Anche su suggerimento delle forze dell’ordine, alle quali in più occasioni si è trovato a chiedere aiuto, ha imparato ad allontanare le persone troppo ubriache e a chiudersi dentro il negozio quando la situazione si fa pericolosa. È quello che ha tentato di fare anche domenica notte, ma questa volta non è stato abbastanza veloce. Erano le 23.15 quando uno dei due aggressori è entrato nel negozio: «Indossava una maglia rossa, e siccome altre volte mi aveva rubato della merce l’ho allontanato - racconta - Quando il suo amico si è accorto che lo stavo allontanando, mi ha lanciato contro una bottiglia di vetro vuota, che ho schivato di poco. A quel punto, sono entrato nel negozio, ma mentre andavo a recuperare le chiavi i due, quello con la maglia rossa e il suo amico che indossava una maglia bianca, sono riusciti ad entrare». Quello che è successo nei 3-4 minuti successivi, è stato documentato dalle immagini della videosorveglianza: mentre il malvivente con la maglia bianca si prendeva una bottiglia e usciva senza pagare, la persona con la maglia rossa ha cominciato a far cadere dagli scaffali bottiglie e tutto quello che incontrava sul suo percorso. Ne è nata una colluttazione tra quest’ultimo e Lokman, che ha avuto la peggio ed è scivolato sui vetri rotti. È in questi momenti concitati che a un certo punto il rapinatore con la maglia bianca è rientrato, ha raggiunto il registratore di cassa e ha portato via l’incasso della serata e il fondo cassa. Solo a quel punto i due se ne sono andati. Poco dopo sono arrivati carabinieri e ambulanza, in risposta alla richiesta di intervento di una persona che è stata la prima a prestare soccorso a Lokman, che nel frattempo era riuscito a chiudersi all’interno del negozio. Il referto del pronto soccorso parla di una prognosi di 15 giorni: policontuso e poliescoriato, Lokman ha riportato ferite in due dita, una per ciascuna mano, e quella stessa notte, dopo essersi fatto medicare, si è rivolto all’Arma per sporgere formale denuncia. Dopo una notte trascorsa tra pronto soccorso e stazione dei carabinieri per formalizzare la denuncia, Lokman ha preferito tornare in negozio. Ed è lì, nel ripostiglio del suo mini-market, che ha dormito qualche ora prima di cercare di capire da dove cominciare per pulire il disastro di vetri, bevande e sangue che si sono lasciati alle spalle i due aggressori della sera precedente. Un danno che non coprirà nessuna assicurazione e che, insieme alle ferite subite, rimane un costo vivo da coprire in qualche modo. «Cosa faccio adesso?- si chiede, affranto Lokman -Posso anche mettere tutto in ordine, riaprire subito, e poi? Un’ora dopo sono di nuovo al punto di prima, sempre a rischio che qualcuno entri e decida di aggredirmi». La rapina di domenica notte non era la prima che Lokman subiva: «Perché vengono sempre qui?», si chiede amareggiato. È stanco e chiede aiuto «al Comune, alle forze dell’ordine, a chiunque possa aiutarmi a ripartire, perché io voglio solo poter lavorare e continuare a vivere a Cesena, dove sono nati e stanno crescendo i miei figli. La mia famiglia dipende dal mio lavoro».

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