Cesena, donna legata e picchiata per rubarle tutti i gioielli

Cesena

CESENA. Il suo nome è già stato legato in passato a rapine di assoluta ferocia. Come quella che a Cesena ha quasi ucciso un numismatico in via Savio. Ieri mattina davanti al collegio presieduto dal giudice Maurizio Lubrano, davanti ai giudici a latere Castellano e Cocchi, ed al pm Claudio Santangelo, è tornato alla sbarra (difeso dall’avvocato Alessandro Sintucci) una vecchia conoscenza delle cronache legate alle rapine: A. M. di 29 anni. Assieme al 33enne D. P. (irreperibile e quindi non a processo in questa sede sia pur rinviato a giudizio) dovrà rispondere di una feroce rapina datata 22 ottobre 2014.
In quella serata due banditi si erano introdotti nella casa di un imprenditore cesenate e della sua convivente, in via Savio. In casa c’era solo la donna, ossia la madre (di origini moldave) di quella che allora era la fidanzata di A. M.

La donna fu imbavagliata e le venne coperta la testa con un telo. Immobilizzata in camera da letto, legandola a una sedia con del nastro adesivo, era stata minacciata di morte se non avesse consegnato tutti i suoi gioielli. I banditi se ne andarono con un bottino totale di 9.000 euro in oro.

La donna non riconobbe il rapinatore che era appunto il fidanzato della figlia. Riuscì a liberarsi ed a chiamare i carabinieri che intervennero immediatamente. Le indagini portarono a rintracciare a terra un bottone. Ritenuto apparente a una maglia dell’uomo ora accusato. e la donna dirà poi di aver riconosciuto la vice di uno degli imputati. A spianare le indagini furono soprattutto delle rivelazioni in carcere fatte durante l’inchiesta per il pestaggio del numismatico di via Savio.
Chi parlò disse che A. M. era tra gli autori anche del colpo contro la donna. Ieri sono state ascoltate la vittima della rapina, la figlia che aveva una relazione con l’imputato e gli ufficiali di Pg che hanno indagato.
L’udienza è stata aggiornata per continuare a cercare l’imputato assente dall’aula e per dar modo al giudice di decidere se acquisire delle dichiarazioni rese in passato. Si tornerà in aula tra un mese.

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