Cesena, dissuasori a Martorano? «Normativa stringente»

Dopo l’ennesimo incidente venerdì verso l’ora di pranzo all’incrocio a Martorano tra via Ravennate in via Violone di Gattolino, i residenti della zona sono tornati porre il problema della sicurezza di quel tratto di strada.

L’incidente è accaduto poco dopo le 12.30 e ha visto coinvolte due auto, a causa probabilmente, ma gli accertamenti sono in corso, di una mancata precedenza; il risultato è che una delle due macchine dopo l’impatto è finita rovesciata su un fianco andando a sbattere contro la cancellata di una casa. L’autista di una delle due auto è uscito illeso dall’incidente, mentre la giovane alla guida della vettura che si è ribaltata è stata dimessa in serata con dieci giorni di prognosi.

In quel tratto affacciano diverse case e attività e sono molte le persone, tra residenti e commercianti che hanno assistito alle operazioni di soccorso segnalando come gli incidenti lì siano una costante. Spesso sulla Ravennate, hanno spiegato, «le auto corrono troppo». Di qui l’appello rivolto al Comune: «Servirebbero dei dissuasori di velocità o un semaforo a chiamata».

Il problema che segnalano non è però di facile soluzione e a spiegare il motivo è l’assessore Luca Ferrini: «Sono almeno 15 – riferisce – le strade di Cesena in cui ci hanno chiesto autovelox o più sicurezza i cittadini. La normativa è molto stringente e la nostra Prefettura più parca di altre». Le richieste avanzate più di recente sono state tre, e solo una di queste sembra avere possibilità di andare a buon fine e riguarda l’installazione di un autovelox lungo la Cervese.

Tra gli strumenti a disposizione delle amministrazioni per disincentivare gli eccessi di velocità ci sono i veloOk: «Li abbiamo messi dappertutto. Ma per legge occorre sempre una pattuglia in loco per contestare il verbale immediatamente. Le giriamo a turno, selezionando le strade più pericolose». Ma le pattuglie della Polizia locale si occupano anche di rilevare il 92% dei sinistri sul territorio e questo, fa notare Ferrini, comporta che «abbiamo quasi sempre una pattuglia su strada impegnata in tali complesse e spesso lunghe operazioni».

Poi a livello generale, per quanto si possa e si debba fare prevenzione per garantire il più possibile strade sicure, rimane la consapevolezza che «i pazzi o gli sciagurati non possiamo prevederli. Per quelli arriva la sanzione penale, se sopravvivono alle loro bravate che mettono in pericolo la vita anche di altri», chiosa Ferrini.

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