Cesena, decisa la data d'Appello per l'omicidio al parco

Torna in aula l’omicidio delle Vigne: in corte d’Appello si ripartirà dall’ergastolo comminato dall’Assise del presidente Monica Galassi a Giuseppe Di Giacomo: “il siciliano” (come tutti lo conoscono alle Vigne per le sue origini isolane): il 67enne che ha ucciso con 34 coltellate sferrate al parco Fornace Marzocchi “l’odiato” vicino di casa Davide Calbucci, che di anni ne aveva 49.

I due vivevano ad un piano di distanza nello stesso condominio quasi affacciato sul grande parco pubblico delle Vigne.

Per ora i motivi d’impugnazione della sentenza di 1° grado mossi dal difensore del siciliano, l’avvocato Antonino Lanza del foro di Forlì, parlano genericamente di “requisiti che portano all’insussistenza dei fatti”, contestando la pena massima inflitta. Ma come sempre in questi casi fino a 15 giorni prima della prima udienza (fissata per le 9.30 del 13 di giugno a Bologna) posso essere presentati in cancelleria nuovi motivi di impugnazione della sentenza di 1° grado

L’omicidio è avvenuto il 19 dicembre 2020 e l’ergastolo poggia sul fatto che sia stata riconosciuta la premeditazione del delitto. Al culmine di un’escalation di tensioni condominiali nelle quali Di Giacomo si sentiva preso di mira da Davide Calbucci che lo accusava (molte testimonianze in aula hanno confermato che la vittima aveva buona ragione di affermarlo) di essere un molestatore di donne.

Che si fosse trattato di un omicidio pianificato è sempre stata la convinzione sulla quale hanno poggiato le accuse della procura e le determinazioni delle parti civili (la moglie della vittima Iwona Bednarz, la figlia Ambra e la sorella della vittima Fiorenza Calbucci, difese dagli avvocati Alessandro Sintucci e Marco Baldacci).

Una premeditazione ed una efferatezza nell’esecuzione che Di Giacomo ha sempre cercato di negare. La sentenza di 1° grado a livello di provvisionali ha calcolato che debbano essere dati in risarcimento parziale per l’omicidio 200 mila euro alla figlia del 49enne ammazzato, 180 mila euro a sua moglie e 30 mila euro a sua sorella.

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