Cesena, dalla Nove Colli al ciclismo vintage ma vince ancora

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C’era anche il cesenate Marco Pompili tra i concorrenti della prima edizione del Campionato italiano di ciclismo agonistico vintage, che si è tenuta l’11 settembre a Belgioioso, in provincia di Pavia. Si tratta di una gara di ciclismo ma da affrontare in sella a una bicicletta d’epoca e in abiti rigorosamente vintage. Pompili, che correva per il gruppo “Cesena Vintage”, si è imposto nella categoria Gentlemen 2 staccando, nell’ultima tornata, di 35 secondi il parmense Andrea Fornari, che fin lì era stato alla testa del gruppo. La gara si è svolta su un circuito pianeggiante di circa 10 chilometri da percorrere 5 volte. «È la prima volta che viene organizzato un evento competitivo di ciclismo vintage», spiega Pompili che non è nuovo né al mondo delle competizioni né a quello del ciclismo vintage. Originario di Ponte Pietra, Pompili nel 1988 vinse la Nove Colli e almeno dalla fine degli anni Novanta frequenta le manifestazioni di ciclismo vintage: «Nel 1998 partecipai alla seconda edizione dell’Eroica, si tiene in Toscana ed è una delle principali e più famose manifestazioni di ciclismo storico, a cui ora partecipano migliaia di persone ogni anno, allora eravamo meno di duecento». L’Eroica come quasi tutte le altre manifestazioni di questo genere non prevede una classifica, ma viene pubblicato solo un elenco delle persone arrivate al traguardo in ordine alfabetico. La gara di Belgioso in questo senso rappresenta una novità: «Era la prima volta e l’intenzione degli organizzatori è quella di ripetere l’esperienza anche l’anno prossimo», racconta Pompili. Competitività a parte, le regole che caratterizzano il ciclismo come vintage rimangono le stesse delle altre gare non competitive: si corre prevalentemente su strade bianche, con biciclette da corsa su strada costruite prima del 1987, che devono avere telaio in acciaio, leve del cambio sul tubo obliquo del telaio, pedali muniti di fermapiedi e cinghietti, con il passaggio dei fili dei freni esterni al manubrio. L’abbigliamento, con pantaloncini e maglietta di lana, deve essere consono alla bici utilizzata. Marco Pompili non si definisce un collezionista, ma di bici d’epoca ne possiede una decina: «Sono riuscito a recuperare la gran parte delle biciclette con cui gareggiavo in passato e che avevo di mano in mano venduto», racconta. Gli acquisti si fanno rigorosamente nei mercatini: «Io di solito preferisco quelli non specializzati, come la mostra scambio di Gambettola, dove è più facile fare affari per chi sa riconoscere accessori e bici d’epoca. Ma ci sono anche tanti mercatini specializzati, è un mercato che sta crescendo».

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