Cesena, dal cantiere in piazza Almerici spunta anche un mosaico

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Già mesi prima di aprire il cantiere delle tre piazze, era stato evocato tra le possibili scoperte archeologiche: e se saltasse fuori un altro mosaico? Ieri si è materializzato in piazza Almerici, anche se per ora il riserbo è massimo. E all'interesse degli appassionati di archeologia si mescolerà il timor edi ritardi, visto che un ritrovamento di quel tipo, nel 1997 nell'adiacente piazza Fabbri, aveva rallentato enormemente i lavoridi costruzione del parcheggio silos. Intanto, negli ultimi giorni, si è moltiplicato a vista d’occhio il numero di porzioni di vecchi muri riportati alla luce dentro le due grandi trincee scavate all’interno del cantiere delle tre piazze. Sia in quella a ridosso della galleria Almerici sia in quella sul lato di Palazzo del Ridotto, le archeologhe si stanno dando un gran da fare per esaminare quanto viene alla luce e documentare tutto con foto e rilievi vari. A quanto pare, si tratta dei resti del palazzo Almerici, il cui impianto originario risale al ’400 e che fu demolito tra il 1959 e il 1961. Il lavoro d’indagine che si sta facendo, sempre sotto la supervisione della Soprintendenza, è importante non tanto per il valore delle strutture in sé, destinate a essere di nuovo sepolte, ma per gli spunti che fornisce sul volto che quell’area aveva secoli fa. Grazie alle moderne tecnologie, potrebbe essere immaginabile anche una futura ricostruzione digitale in 3D dell’aspetto della Cesena che fu, in una delle sue zone di maggior pregio storico. Tornando dalla sfera archeologica a quella più prettamente cantieristica, le due trincee sono state aperte per posare lì le condutture delle fogne nere. Un intervento propedeutico alla riqualificazione complessiva delle piazze di fronte alla Biblioteca Malatestiana. Prima di procedere, bisognerà però rimuovere in parte i resti più superficiali rinvenuti. Per poterlo fare serve l’autorizzazione della Soprintendenza. Una specifica istanza per ottenerla - fa sapere il sindaco Enzo Lattuca - è già stata inoltrata dal Comune. Ma c’è un’incognita. A guidare la Soprintendenza ravennate, sotto la cui competenza ricade anche il territorio cesenate, non è più Giorgio Cozzolino, che lo scorso febbraio è passato a dirigere il sistema museale dell’Emilia-Romagna. In attesa di individuare un successore, si sta facendo ricorso a una reggenza temporanea da parte della soprintendente di Bologna. Ma per forza di cose può dedicare solo una piccola parte del proprio tempo alle questioni romagnole. E quindi anche alle esigenze del cantiere delle tre piazze. A Palazzo Albornoz si confida comunque che tra un paio di settimane potrebbe arrivare l’ok, in modo da potere completare il previsto intervento fognario senza accumulare ritardi significativi rispetto alle tabelle di marcia. Anche se reperti significativi come un mosaico potrebbero complicare le cose, se fossero situati in punti che interferiscono con la realizzazione dei sottoservizi programmati.

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