Cesena, Cucine popolari: si allarga la rete di sostegno

È stata una “edizione speciale” quella di venerdì sera per le Cucine popolari di Cesena. Ai fornelli e in sala a destreggiarsi tra piatti e pietanze c’era la sempre più affiatata squadra dei volontari, mentre tra i commensali c’erano sindacalisti, consiglieri comunali, assessori, consiglieri di quartiere. «È stata una serata importante, ci ha dato l’occasione di far toccare con mano cosa sono le Cucine popolari - racconta Elena Baredi, presidente di Asp, qui in veste di instancabile promotrice del progetto fin dai suoi primissimi passi - Tutti i commensali hanno colto la novità di questo progetto, che non si limita al cibo, ma attraverso la bellezza e la cura sfama soprattutto il bisogno di relazioni per contrastare le solitudini». All’ingresso c’è un libro su cui gli ospiti possono lasciare un messaggio: «La parola più ricorrente è “casa”. Anche il sindaco Enzo Lattuca è rimasto entusiasta». «Agli amministratori - prosegue Baredi - abbiamo detto che per noi è importante averli dalla nostra parte nella condivisione del progetto. A tutti abbiamo chiesto di tornare, di portare gli amici, ma soprattutto di ricordarsi di noi nell’esercitare le loro funzioni, di segnalarci le persone in difficoltà che gli capita di incontrare». Ormai prossime al primo mese di vita, le Cucine popolari sono attive il martedì e il giovedì a pranzo (dalle ore 12 alle 14) e cena (dalle 19 alle 21). «Il progetto sta andando benissimo - dice Baredi - al punto che a volte facciamo anche una sorta di secondo turno». Continua la solidarietà di cittadini e aziende, «che si ricordano di noi, ci chiamano, ci portano la spesa» e per riempire la dispensa le Cucine popolari hanno lasciato anche una raccolta fondi online su Ideaginger. Si chiama “Dispensiamo piatti fumanti e sorrisi”. A ieri erano stati donati già 7.335 euro e la raccolta è ormai vicina all’obiettivo di 8.000 euro. Per aiutare il progetto a raggiungere il risultato ci sono ancora quattro giorni di tempo.