Cesena, Covid: preoccupa il tandem con l'influenza e scuole

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Nella guerra contro il Covid il fronte delle scuole sta diventando in questi giorni caldissimo e probabilmente nelle prossime settimane le cose si complicheranno ancora. Quindi ogni segnalazione di aspetti organizzativi migliorabili è utile, ma bisogna sapere che difficilmente tutto potrà funzionare nel modo più perfetto del mondo. È questo il succo del ragionamento fatto dal sindaco Enzo Lattuca, interpellato sui dubbi di alcuni genitori nella gestione delle quarantene nelle classi, soprattutto nella fase delle comunicazioni alle famiglie, che si chiede siano più chiare e tempestive.

Il Covid nelle scuole

Come riportato ieri dal “Corriere”, si è fatto portavoce di qualche perplessità, con segnalazioni inoltrate al sindaco stesso e all’Ausl, il padre di una bambina che frequenta l’ultimo anno delle elementari alle Vigne, che nel giro di poche ore si è sentito dare dalla scuola tre diverse indicazioni sul da farsi, dopo che era stata accertata la positività di una maestra. «In tutta Italia, e ancor più nel nostro territorio, i contagi da Covid sono in evidente crescita - osserva Lattuca - E le scuole sono le più colpite, specialmente le primarie e le medie, per il semplice fatto che quasi nessun bambino e ragazzo di quelle fasce d’età è protetto dal vaccino. Non dovremmo stupirci se in queste settimane l’Ausl si trovasse a dovere gestire l’organizzazione di tamponi da eseguire in 10 o 15 classi al giorno e le decisioni sulle misure da adottare caso per caso. Oltretutto, un paio di settimane fa, è cambiato il protocollo nazionale che indica cosa va fatto a proposito dei focolai nelle scuole e ogni cambiamento richiede un minimo di tempo per organizzarsi al meglio».

Igiene pubblica sotto pressione

In un quadro del genere, anche se Lattuca elogia la grande professionalità del Servizio di Igiene pubblica dell’Ausl e ha piena fiducia nell’intenso lavoro che sta portando avanti, «può esserci qualche aspetto da affinare e perciò ringraziamo i cittadini per le segnalazioni che fanno». Però, «se a volte la tempestività delle comunicazioni ai genitori può sembrare non ottimale, bisogna sempre tenere presente che da due anni l’Igiene pubblica è ininterrottamente sotto pressione. Non solo quando ha dovuto fronteggiare i picchi pandemici, ma anche nei periodi meno critici, per le tante attività legate alle vaccinazioni, per esempio l’esame delle numerose richieste di esenzioni dall’obbligo vaccinale presentate e la valutazione dei provvedimenti nei confronti degli operatori dell’Ausl che non si vaccinano senza un giustificatomotivo».

Lo spettro dell’influenza

Più in generale, il sindaco non nasconde qualche preoccupazione legata alla gestione di questa quarta ondata Covid, che è ormai evidente nelle statistiche. «Per il momento, grazie alla protezione vaccinale, all’aumento del numero di contagi non corrisponde una crescita altrettanto forte delle ospedalizzazioni. Questo ci permette per ora di non attuare nuove restrizioni e non intendo prendere autonomamente provvedimenti validi per il solo Comune di Cesena, perché considero sbagliate le iniziative isolate. Però c’è una variabile che potrebbe creare problemi nel pieno della stagione invernale. L’anno scorso il virus influenzale ci ha risparmiato. Questa volta, invece, da quanto segnalano gli esperti, rischiamo purtroppo di recuperare con gli interessi quella tregua, e non solo nelle forme che attaccano le vie respiratorie ma anche in quelle gastrointestinali o di altro tipo. Non dimentichiamo che prima del Covid, durante l’inverno, c’erano decine di ricoveri di persone anziani o fragili per complicanze della semplice influenza. Nei prossimi mesi la somma con quelli per Covid potrebbe mettere di nuovo in difficoltà l’ospedale».

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