Cesena, controlli anti covid: lavoratori pronti alle vie legali

Cesena

Cgil, Cisl e Uil fanno fronte comune per premere sulla Regione con l’obiettivo di restituire buste paga un po’ più decenti agli steward anti-Covid in servizio agli ingressi del Bufalini e di altre strutture sanitarie del Cesenate. E se l’obiettivo non verrà centrato alcuni lavoratori sono pronti a percorrere le vie legali. Un avvocato quotato sta già facendo un primo esame della faccenda. E Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, promette fin da ora l’assistenza sindacale per coprire le spese che gli addetti dovranno sostenere se proveranno a fare valere i loro diritti davanti ai giudici.

Per affrontare una questione diventata ormai scottante,ogg i tre sindacati confederali hanno chiesto unitariamente un incontro urgente al sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Davide Baruffi e agli assessori alla Sanità Raffaele Donini e al Lavoro Vincenzo Colla. Puntano a fare in modo che la retribuzione oraria di appena 4,70 euro venga rialzata almeno ai 6,50 euro pagati in precedenza. L’abbattimento di quella cifra, già modesta, è piovuto alcuni giorni fa sui lavoratori come un fulmine a ciel sereno. È stato l’effetto pesante di un subappalto effettuato da chi si è aggiudicato la gara che la Regione ha lanciato con un bando per lo svolgimento delle attività anti-contagio alle entrate degli ospedali: misurazione della temperatura, igienizzazione delle mani, controlli per fare rispettare l’obbligo di indossare la mascherina, regolamentazione degli accessi per evitare assembramenti.

Giuliano Zignani, a cui sta molto a cuore la vicenda, che sta prendendo “di petto”, si aspetta un’immediata retromarcia sui nuovi compensi stracciati imposti ai lavoratori. Compensi che bolla come «vergognosi».

Altrimenti, la prospettiva è quella di uno scontro legale, perché qualche dipendente ha già espresso l’intenzione di fare valere le proprie ragioni nelle sedi preposte. Se non altro - osserva il segretario regionale della Uil - perché «quei 4,70 euro, come mi ha fatto notare l’avvocato Piergiovanni Alleva (già vincitore di cause di lavoro pilota in altri settori, ndr), sono palesemente incompatibili con l’articolo della Costituzione che sancisce che “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”».

Infine, Zignani striglia i politici cesenati per il loro “letargo” (l’unica eccezione è stato un intervento del gruppo civico “Fondamenta”, riportato in basso a destra): «Nessuno abbia niente da dire su questo scandalo? Lo chiedo a tutti, a partire dal sindaco e dai consiglieri regionali che dovrebbero rappresentare quel territorio».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui