A Cesena continua a colpire la banda delle marmitte catalitiche

Continua ad imperversare in tutto il Cesenate la banda delle marmitte catalitiche. Ladri che di notte prendono di mira i veicoli, meglio se parcheggiati in zone poco frequentate. Flessibile e pazienza portano in qualche minuto a strappare via da sotto al veicolo il catalizzatore. Furto del quale le vittime si accorgono soltanto la mattina dopo. In questi ultimi giorni alcune segnalazioni erano arrivate dalla zona di Budrio di Longiano. Dove molte vetture erano state danneggiate e derubate. La stessa dinamica è avvenuto ora più verso il mare in zona Bagnarola. «In generale nel parcheggio dietro al bar e tabacchi di Bagnarola succede di tutto - spiega una delle vittime - Soltanto io ho subito tre furti con regolare denuncia sporta ai carabinieri di Cesenatico. Una volta mi hanno sfondato un vetro per setacciare l’abitacolo, un’altra hanno forzato i miei furgoni per rubare l’attrezzatura da lavoro». Poi l’ultima “novità” in fatto di furti ai veicoli: «Mi sono ritrovato l’auto senza l’antiparticolato. Il pezzo dello scarico è stato tagliato probabilmente usando una smerigliatrice. Per fare un lavoro del genere l’auto è stata anche sollevata da terra con un’operazione che deve dunque essere fatta da più persone e che è anche pericolosa. Fatto sta che sono riusciti nel loro intento». Che sia una operazione ad alto rischio per i ladri lo si evince anche dai fatti di cronaca di queste ore. A Roma un ladro è stato schiacciato dal peso di un veicolo ed è morto proprio mentre metteva a segno un colpo simile. Il motivo che spinge i ladri a rubare i catalizzatori è per il potenziale guadagno che ne ricavano, ma non dal pezzo in sé rivenduto al mercato nero. All’interno del catalizzatore sono presenti, infatti, metalli nobili come platino, palladio e rodio che, questi sì rivenduti, possono fruttare fino a 100 euro per ogni furto portato a termine.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui