Una giornata di danza fra lezioni con i maestri e contest davanti ai maestri. La gara, il cosiddetto contest, imperversa nello spettacolo. “La mia danza contest” in programma in questo sabato al teatro Jolly di Cesena, dalle 19.30 per la fase finale, è declinato in modalità teatro. Come audizione in cui il teatro spinge a provarsi nella danza, per farla propria nella vita. La platea del Jolly, libera da sedie, consente a chi danza di liberare al meglio le proprie energie, mentre il pubblico osserva attorno.
Ideatrice e organizzatrice di “La mia danza contest” è la bolognese Miriam Cassanelli (1982) maestra di danza, formatrice, autrice di pubblicazioni e di un metodo originale preparatorio alla danza. È pure docente a Danza in fiera a Firenze, ed è coach televisiva su diverse emittenti, manager e preparatrice atletica.
Ci racconti di lei, Miriam.
«Sono cresciuta nella danza, i miei genitori si occupavano di musica e ballo sociale. Il mio spirito versatile mi ha spinta a viverla nei diversi modi, comprese danze latino-americane, produzioni televisive, audizioni. Ma, quando ho smesso di sognare di diventare una étoile, allora ho iniziato a capire il valore profondo della danza. Ho cominciato a girare il mondo; ha studiato a Parigi, musical negli Stati Uniti, hip hop al Conservatorio di Safi Thomas, la tap dance a New York dove è depositata una mia coreografia. Poi ho sentito il desiderio di mettere a disposizione degli altri ciò che la danza mi aveva dato. Così, dopo l’università, iniziata al Dams e terminata con un diploma in Coordinazione manageriale, ho scritto Preparazione atletica alla danza, divenuto metodo per lo studio della danza approvato dal ministero dello Sviluppo economico».
Cosa propone questo metodo?
«Aiuta chi si avvicina al ballo, che sia bambino, giovane o adulto, ad acquisire una migliore conoscenza del corpo per sviluppare schemi motori adeguati, coordinazione, capacità di ritmo, e apprendere in modo più veloce, consapevole, motivato, rispetto a una tecnica legata a singoli passi e posizioni. Presentai questo metodo a San Pietroburgo nel 2017, riscuotendo molta attenzione; sembra impossibile vedendo la terribile guerra del momento. Questo mio testo mi ha resa maestra riconosciuta dal Consiglio internazionale di danza a Parigi. Spesso abbiamo una visione assoluta e statica della danza; o étoile o niente, ma la danza è un metodo educativo comprensivo di schemi motori che possono essere di aiuto alle scuole, così come in situazioni motorie di altro tipo».
Veniamo al suo “La mia danza contest”, di cosa si tratta?
«In questa seconda edizione vediamo esibirsi 23 ragazze/i selezionati a Firenze a Danza in fiera; ognuno presenta una coreografia studiata nella scuola da cui proviene. Ai migliori vanno borse di studi per progetti e formazione anche al Cid (Consiglio internazionale di danza) di Ermanno Croce, dove collaboro come docente. La novità di questa giornata è una prima selezione per formare un corpo di ballo fisso che nel 2023 parteciperà a La mia danza contest tour sia in giro per l’Italia, sia in produzioni tv».
Perché sceglie di lanciarlo nella provincia romagnola?
«A Cesena organizzai già la 1° edizione a Palazzo Ghini; è una città che ho frequentato in più occasioni e che sento viva e culturalmente aperta. È anche presente il Conservatorio Maderna con cui, prima del Covid, avevo preso contatti attraverso la direttrice Laura Pistolesi, per una possibile collaborazione da inventare insieme».
Dopo il contest dove promuoverà la danza?
«Continuo a scrivere testi per Albatros, come Storia della danza per i più piccoli. Il Giambologna. È dedicato alla statua del Mercurio rappresentativa de “l’attitude”, favola che vorrei trasformare in una coreografia. Continuo a insegnare e, come coach, anche in talent televisivi».
Info: 349 5522694