“A chi interessa che chiudano i negozi in centro storico”? Se lo chiede il presidente di Confcommercio Corrado Augusto Patrignani in una nota: “Il piano comunale di incremento e ottimizzazione delle telecamere nei varchi del centro storico in ingresso e in uscita, se da una parte ha il pregio di voler contrastare gli spostamenti irregolari dentro l’area antica attraverso un potenziamento del controllo e delle interdizioni, dall’altra finisce di fatto per allargare l’area della ztl, senza la dovuta flessibilità e in particolare senza la necessaria sensibilità nei confronti dei negozi e del commercio, funzione principale del centro.
Ne è prova il fatto che via Quattordici, dove si trovano una decina di attività commerciali e di servizio, servite da piazzole per la sosta utili anche all’acceso alle limitrofe aree del centro, verrebbe chiusa al traffico nelle ore diurne quando invece sarebbe sesmplice inserire la telecamera nei pressi dell’arco attraverso cui si congiunge con via Pescheria. Perché avviene tutto questo?
Nel contesto del confronto con l’amministrazione comunale ci siamo anche opposti all’inserimento della telecamera che avrebbe precluso l’accesso al parcheggio di piazza Aguselli, essenziale, anzi indispensabile per l’area limitrofa e per tutto il centro e che evidentemente si riteneva poter destinare ai residenti o ad altra funzione, ma per fortuna ciò non è avvenuto, per ora, anche grazie alla vigilanza di Confcommercio.
Lo rimarchiamo perché Confcommercio cesenate, a livello confederale e anche a livello territoriale, è impegnata nella battaglia della rigenerazione del città e del centro storico. Ma senza la funzione commerciale adeguatamente sostenuta, senza avere a cuore i negozi al dettaglio non a parole ma nelle scelte concrete, non si rigenera un bel nulla, si crea solo un centro museo da visitare nel week-end con buona pace della vita vera. E’ doloroso per noi constatare che non di rado continua ad emergere questa carenza di sensibilità nei confronti del commercio al dettaglio, in cui lavorano persone con famiglie come tutte le altre e non lavoratori di serie B, e della mobilità al suo servizio, quando invece è evidente che dovrebbe essere realizzato un piano sostenibile della sosta che è correlata alla fruizione commerciale, come dimostrano i parcheggi ampi e comodi all’ingresso dei centri commerciali. Quando si rimarca che al centro servono anche parcheggi, si replica invece che è una posizione vecchia e sorpassata. Che chiuda un negozio, che ne chiudano tanti, che strade in cui i negozi ci sono ancora e tengono duro vengano rese meno fruibili, importa veramente? Questa domanda Confcommercio avrebbe piacere trovasse risposta nel dibattito che si aprirà in vista delle amministrative del 2024″.