Cesena: condannato per sostituzione di persona su Facebook

Cesena

Faceva campagna elettorale contro a quello che poi è diventato sindaco di Cesena: Enzo Lattuca. Aveva creato una pagina Facebook apposita, “REnzo”, che creava confusione e destabilizzava i lettori prima del voto.

È stato condannato dal gip Giorgio di Giorgio che nei suoi confronti ha emesso un decreto penale di condanna da 15 giorni di reclusione. Se non vorrà sborsare la cifra equivalente di pena convertita dovrà opporsi a questa decisione e finire in un’aula di primo grado a caccia dell’assoluzione.

Dopo le elezioni amministrative ha iniziato a prestare la sua opera alle dipendenze di una consigliere regionale di Forza Italia, il cesenateP.G. di35 anni. In passato aveva lavorato anche (ma come Dj) al Teatro Verdi: locale del quale conserva ancora tante amicizie tra chi ha lavorato negli staff comunicativi durante le elezioni, gestito e di proprietà di chi è stato tra i principali contendenti di Enzo Lattuca nella corsa elettorale: Andrea Rossi e Luigi Di Placido.

Nei mesi scorsi era stato raggiunto da una richiesta di decreto penale di condanna da parte della Procura. L’accusa era “sostituzione di persona” per la quale era stata chiesta al Gip la condanna.

La pagina Facebook “REnzo”, con una foto di Enzo Lattuca ritoccata solo impercettibilmente con photoshop, era stata aperta ad aprile 2019. Una pagina che faceva attività e dichiarazioni sulla propria bacheca ed interagiva anche con altre. Allo staff comunicazione del futuro sindaco era stato segnalato che questo REnzo creava confusione, al punto che in tanti si rivolgevano ad Enzo Lattuca chiedendo conto di dichiarazioni invece lette dalla pagina costruita da P.G.

È stata presentata una perizia tecnica allegata ad una denuncia contro ignoti per sostituzione di persona, tramite lo studio legale dell’oggi assessore Luca Ferrini.

La polizia postale aveva rintracciato gli indirizzi Ip dei computer dello smartphone da cui “Renzo” agiva.

La sostituzione di persona di quella pagina, si legge nelle accuse formalizzate, era talmente penalizzante per il candidato del centro sinistra che anche le redazione di Radio Centrale era caduta in confusione confondendo le comunicazioni. A casa del 35enne, alla fine la polizia postale ha evidentemente accumulato le prove per contestargli la sostituzione del persona. Il cesenate, laureato in infermieristica che adesso lavora nello staff del consigliere di Forza Italia Regionale Valentina Castaldini, si era visto notificare a firma del pm una richiesta di condanna per decreto penale, ora esaminata dal gip Giorgio Di Giorgio.

L’emissione del decreto parla di 15 giorni di reclusione. Convertiti in un a multa di 3.375 euro. Pagata la quale tutto si esaurirà. A meno che P.G. non decida di opporsi al decreto di condanna. Ha tempo per farlo fino alla metà di settembre. L’opposizione lo porterebbe a “giocarsi” le chance di assoluzione in una udienza di primo grado davanti al giudice monocratico. Con l’accusa di sostituzione di persona.

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