Cesena, Codice della partecipazione: progetto pilota al via

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Far crescere la città coinvolgendo i cittadini nelle decisioni e contribuire insieme al miglioramento dei servizi a disposizione di tutti. Prende formalmente avvio a Cesena un’esperienza pilota per tutto il territorio nazionale basata su un modello di cooperazione tra pubblico e privato che in piena pandemia ha raggiunto il suo massimo risultato in un’ottica di co-progettazione. Si tratta del Codice della partecipazione, il cui percorso è partito in sede di Consiglio comunale nel mese di aprile 2020. In pratica, si attivano, con maggiore convinzione e logica incrementale, sistemi di coinvolgimento della comunità, di dialogo e di collaborazione tra il Comune e i cittadini. A distanza di due anni e mezzo dall’insediamento della giunta e dopo la sperimentazione di progettualità importanti come “Green City Cesena-Allariaperta”, “Cesena riparte-che spettacolo!” e “Avanti c’è spazio”, l’amministrazione, supportata da Anci Emilia-Romagna e proseguendo nell’ottica di una partecipazione attiva dei cittadini e di un continuo dialogo con tutte le realtà operanti sul territorio, disciplina il processo strutturandolo ulteriormente.

Progettare e rinnovare insieme con lo scopo di dare più voce e ulteriori spazi ai cittadini. Si basa proprio su questo principio la partecipazione attraverso cui tutti gli attori coinvolti (enti, aziende, associazioni e cittadini) offrono il proprio contributo per realizzare benefici a favore di tutta la comunità. Partecipazione alla vita pubblica individuando negli enti del terzo settore gli interlocutori privilegiati per lo sviluppo di azioni, attività e progetti in ottica di piena sussidiarietà; la sperimentazione di politiche d’impatto, anche ai fini dell’accesso agli strumenti di programmazione europea; la promozione della cultura della co-responsabilità, intesa come assunzione reciproca di impegni, la condivisione di risorse (anche economiche), di esperienze e di professionalità in un percorso comune nel quale ente e cittadini contribuiscono insieme alla creazione di valore sociale e al raggiungimento di obiettivi comuni; la razionalizzazione e semplificazione della regolamentazione degli istituti partecipativi, anche in termini di chiarezza ed univocità dei contenuti, assicurando l’eliminazione e, comunque, la riduzione degli oneri amministrativi; attivazione di forme di coinvolgimento dei cittadini, singoli e associati, anche mediante i processi pianificatori partecipati. Queste le finalità dichiarate. Si punta dunque ad allargare la platea dei soggetti coinvolti nell’interlocuzione, nella programmazione e nei percorsi collaborativi con l’amministrazione, tanto da ricomprendere non solo i soggetti cui tradizionalmente è attribuito questo ruolo (soggetti associativi, enti morali, enti pubblici e amministrazioni pubbliche), ma anche i cittadini, singoli e associati nelle libere forme associative e volontari individuali.

La partecipazione dei cittadini dunque come forma di co-produzione di valori. L’obiettivo generale è quello di sviluppare e favorire la partecipazione alle scelte delle politiche pubbliche, e in particolare alle decisioni importanti e strategiche per il territorio, creando una rete di informazione, di consultazione, di ascolto e coinvolgimento tra i vari attori, nel rispetto dei principi di trasparenza, equità e semplificazione dell’agire amministrativo. A questo proposito, nelle prossime settimane l’amministrazione comunale incontrerà i Quartieri e il mondo associativo cittadino per un confronto attivo e costruttivo sul testo. Inoltre, da venerdì 4 a mercoledì 23 febbraio tutti coloro che lo riterranno potranno presentare modifiche, integrazioni e, più in generale, osservazioni al documento stesso compilando il modulo pubblicato sul sito del Comune. Successivamente il testo sarà esaminato in sede di Commissione consiliare per poi approdare in Consiglio comunale.

Il Codice della partecipazione è stato presentato questa mattina nell’aula magna della Biblioteca Malatestiana dal sindaco Enzo Lattuca, dall’assessora con delega al volontariato e al terzo settore Carmelina Labruzzo e da Luciano Gallo, referente dell'Anci Emilia-Romagna per innovazione amministrativa, contratti pubblici e diritto del terzo Settore.

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