Cesena, centro sportivo: si prova a ricucire per non venderlo

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Lo storico centro sportivo a Ponte Abbadesse non deve morire. Anche perché , come ha sottolineato una delle mamme dei 250 bambini che lo frequentano, «sento parlare solo di terreni e di soldi, e invece in primo piano dovrebbe esserci il bene dei nostri figli, che lì non solo fanno sport ma hanno trovato una comunità educante». Un messaggio incisivo rivolto alla parrocchia di San Giovanni Bono, proprietaria di quel complesso in via Falconara, che ha intenzione di vendere a un imprenditore privato, a fare una riflessione anche etica e sociale. È il succo di quanto emerso due sere fa, durante un’affollata assemblea organizzata dalla Nuova Virtus per fare il punto sul destino nebuloso degli impianti in via Falconara. Tutto nasce dalla volontà della parrocchia di recuperare 90.000 euro che ha dovuto versare al curatore del fallimento dell’impresa di costruzioni Aldini (che aveva investito parecchi soldi per potenziare le strutture, accrescendone il valore), al termine di un’azione legale da cui è uscita sconfitta. Per scongiurare il pignoramento, ha dovuto scucire quella somma, anticipata dalla parrocchia dell’Osservanza, guidata da don Fabrizio Ricci, e ora vuole rientrare dall’esborso.

Un problema intricato

Da diversi mesi si era aperta una trattativa con la Nuova Virtus per chiudere questa partita economica e al tempo stesso per garantire un futuro più certo al centro sportivo intitolato a Elio Maraldi. L’idea è quella di centrare questo secondo obiettivo donando le strutture al Comune, in vista di un successivo affidamento attraverso un avviso pubblico. È un’operazione essenziale anche per avere la forza per realizzare una serie di costosi lavori di cui c’è necessità, a partire dal rifacimento dei campi di calcio con fondo sintetico. Per questo ci sono stati vari incontri, che hanno coinvolto le tre parti: la Nuova Virtus, guidata da Marcello Foschi, l’ente ecclesiastico e il Comune di Cesena. Sembrava che si fosse riusciti a fare quadrare il cerchio, con l’associazione sportiva pronta ad accendere un mutuo di 45.000 euro, a cui abbinare una raccolta fondi per trovarne altri 45.000, in modo da rifondere alla parrocchia quanto pagato per la procedura fallimentare. Poi all’improvviso, per ragioni che restano misteriose, c’è stato uno strappo e la parrocchia ha stipulato una promessa di vendita, non ancora perfezionata, con un investitore pronto a comprare tutto per 135.000 euro. Marcello Foschi, spalleggiato da Ivana Donadel, campionessa di basket della mitica Ahena e ora pilastro della Nuova Virtus, ha ricostruito dettagliatamente la vicenda, nell’incontro di lunedì sera, davanti a quasi cento persone e con la partecipazione del sindaco Enzo Lattuca e dell’assessore allo Sport Christian Castorri, oltre alla presenza di consiglieri comunali dei gruppi di maggioranza (Lorenzo Plumari, del Pd, e Armando Strinati, di Cesena 2024) e di minoranza (Andrea Rossi, Luigi Di Placido ed Enrico Castagnoli, tutti della lista civica Cambiamo). Presente anche Amleto Gazza, presidente del Quartiere Cesuola, che ha espresso una posizione netta: «Non si può neppure pensare di potere perdere il centro sportivo della Nuova Virtus».

Tentativi di ricucire

Parrocchia e diocesi hanno invece deciso di declinare l’invito a partecipare inviato a 4 loro rappresentanti, da don Giordano Amati, parroco del duomo che è anche legale rappresentante della parrocchia di San Giovanni Bono, fino al vescovo Douglas Regattieri. Diversi cittadini hanno espresso la loro amarezza per quell’assenza, anche se i toni durante l’assemblea, pur appassionati, sono stati sempre molto civili. Però, tra le righe della lettera con cui la parrocchia ha anticipato che non sarebbe intervenuta all’incontro, ci sono segnali che le porte non sono del tutto chiuse. È stato infatti scritto che quella non era la sede opportuna, «se si vuole cercare ancora una possibile via d’uscita da una situazione che noi non abbiamo cercato». Il sindaco Lattuca, prendendo la parola all’assemblea, si è speso a fondo per favorire una ricucitura tra le parti: dopo avere invitato tutti a posare l’ascia di guerra, ha detto che l’amministrazione comunale è pronta a fare da mediatrice in un tavolo dove trovare un accordo su basi chiare, nelle direzione ipotizzata nei mesi scorsi. Tra l’altro, Foschi ha detto che c’è un finanziatore pronto a dare una mano e quindi la Nuova Virtus sarebbe pronta a dare alla parrocchia, in tempi brevi, i 90.000 euro concordati in origine. Una disponibilità che aveva comunicato anche il 15 novembre scorso, incassando un no. Ma due sere fa si è respirata una cauta fiducia, anche da parte del sindaco, sulla possibilità di superare il muro contro muro.

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