Cesena, Nuova Virtus: genitori in pressing con firme e inviti dopo la riapertura del dialogo

Cesena

La ripartenza del dialogo tra Nuova Virtus e parrocchia di San Giovanni Bono, con la mediazione dell’amministrazione comunale, alimenta le speranze dei genitori dei giovanissimi frequentatori del centro sportivo di via Falconara. Hanno dato vita a un comitato e gli hanno dato un nome estremamente chiaro su quale sia il loro obiettivo: “Aiutiamo i ragazzi del Centro sportivo Elio Maraldi di Ponte Abbadesse”. E hanno subito lanciato una raccolta firme online, sulla piattaforma change.org (il link è https://chng.it/FKpmtPCN), che si sta velocemente avvicinando a quota 300 firme. Un bel traguardo in appena un paio di giorni. Se ce ne sarà bisogno, sono anche pronti a fare circolare la stessa petizione in forma cartacea.
Intanto, esprimono soddisfazione per il fatto che l’associazione che gestisce il complesso sportivo e la parrocchia che ne ha la proprietà (dopo che tanti anni fa ricevette in dono l’area da un notaio che voleva destinarla a finalità sociali, di natura sportiva e ricreativa a beneficio delle nuove generazioni) abbiano «ricominciato a parlarsi» e si siano «impegnate di fronte al sindaco a riallacciare i rapporti, mantenendoli civili e tutelando gli interessi della comunità». Rinfrancato da questo primo segnale, il comitato presieduto dall’avvocato Vittorio Tortolone ribadisce l’intenzione di fare sentire la propria voce «fino a quando non sarà trovato un accordo o una soluzione che tuteli l’interesse dei ragazzi che frequentano il centro sportivo “Elio Maraldi” e il loro diritto di farvi sport e l’interesse della comunità che negli anni ha fatto nascere e investito nel centro sportivo». Dopo avere riconosciuto «l’onestà e l’impegno delle parti coinvolte», il gruppo di genitori rivolge «un ringraziamento alla pubblica amministrazione per l’iniziativa intrapresa» , esortandola a «vigilare sul mantenimento degli impegni assunti».

Il comitato si sforza insomma di vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se ce ne passa tra questo inizio di ricucitura e il raggiungimento di un’intesa. Da una parte c’è infatti la parrocchia, tutta presa dalla volontà di recuperare i 90.000 euro che ha dovuto sborsare per una sconfitta giudiziaria relativa al fallimento di Aldini e che ha sul piatto un’offerta d’acquisto di un privato per una somma di 135.000 euro. Dall’altra parte c’è la Nuova Virtus, che si è detta pronta a rifondere quei 90.000 euro nel contesto di un disegno di più ampio respiro che preveda poi la donazione della struttura sportiva al Comune, per garantire un futuro più solido e con una regia pubblica, pur con affidamento a qualche sodalizio sportivo (che potrebbe essere ancora la Nuova Virtus o qualche altra realtà, visto che andrebbe fatto un bando). Per provare a superare questa divaricazione, non resta che far leva sul punto di contatto che emerge dalle dichiarazioni fatte da entrambe le parti e dal comitato: il bene degli oltre 400 ragazzi che praticano calcio, basket e podistica in via Falconara. Senza dimenticare l’aspettativa della comunità di Ponte Abbadesse che quello resti un luogo aperto e votato alla socialità, e non venga confinato in logiche di mero business.

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