Cesena, case popolari private di riscaldamento e acqua calda

Dallo scorso 3 aprile le famiglie assegnatarie di 12 alloggi nelle case popolari in via Vigne di Sopra, a San Carlo, sono state lasciate senza riscaldamento e senza acqua calda. Un disagio pesante provocato dalla decisione di usare le maniere forti dopo che alcuni inquilini non sono riusciti a pagare quanto dovevano. Ma ne hanno fatto le spese tutti, anche chi aveva onorato i suoi impegni economici, perché il condominio al centro di questa vicenda ha una caldaia centralizzata, unica per tutti quanti i residenti.

Si tratta di un palazzo nuovo, messo a disposizione nel 2013, con un occhio particolarmente attento ai nuclei con invalidi o disabili. È perciò una misura particolarmente fastidiosa lasciare freddi i termosifoni e l’acqua, interrompendo servizi che sono ancor più essenziali in un periodo in cui il tepore primaverile sta tardando ad arrivare. Il vero problema dietro quanto è accaduto è che le persone che vivono negli appartamenti Acer sono strangolate da bollette troppo care per chi fruisce di quella soluzione abitativa agevolata proprio perché ha difficoltà economiche. Con la caldaia unica invece che impianti di riscaldamento autonomo (come qualcuno degli assegnatari aveva già tanto tempo fa in precedenti case popolari, per esempio a S.Egidio), si devono pagare ogni mese rate fisse delle utenze (invece di fare i “normali” versamenti ogni due mesi). E sono diventate salassi impressionati, anche superiori a 500 euro “a botta”. Aggiungendo a quella cifra i canoni per l’affitto, attorno a 200-300 euro, situazioni di morosità diventano quasi inevitabili. E così diverse famiglie sono alle prese con indebitamenti tra 4.000 e 6.000 euro.

In questo contesto critico sono stati tolti indistintamente a tutti gli abitanti della palazzina a San Carlo, senza andare tanto per il sottile, riscaldamento e acqua calda. E oltre al danno, c’è la beffa. Sopra il tetto esistono infatti pannelli fotovoltaici, che furono installati quando sorse la costruzione ma non sono mai stati attivati. Darebbero invece un po’ di sollievo, coprendo almeno i costi energetici per il funzionamento dell’ascensore e per le luci interne ed esterne del condominio. Anche questo è un intervento sollecitato dai residenti, oltre al passaggio dalla caldaia centralizzata a riscaldamenti indipendenti per ciascun appartamento. Qualcuno si è rivolto a un avvocato per farsi tutelare e tira aria di raccolta firme per protestare.

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