Cesena, caro energia: sos alla regione dalle case di riposo

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«L’inverno è alle porte ma noi abbiamo già segnalato da tempo alle istituzioni la nostra preoccupazione. Perché la situazione è già seria da un po’ di tempo».

Crisi energetica e costi sulla collettività. Luca Brasini, direttore della Fondazione Don Baronio, apre l’animo ad un fronte di tensione per il futuro che riguarda non soltanto la struttura per anziani che direttamente gestisce. Ma tutte quelle realtà che si occupano di fragilità ed accoglienza. Attanagliate dalla stretta dei costi in vertiginosa impennata.

«Ci siamo attivati per spiegare al Comune la situazione che stiamo vivendo. Anche perché non possiamo certo aumentare le rette e scaricare sulle famiglie e sugli ospiti la situazione che ci si presenta davanti. In realtà le istituzioni che possono ed a mio avviso dovrebbero presto darci una mano sono quelle della Regione. Confidiamo che faccia quanto in suo potere: aumentando i contributi che eroga ed evitando che vengano a scaricarsi i costi degli aumenti sulle famiglie».

Il Don Baronio è tra le strutture che in tempi non sospetti si era anche mosso per accostarsi alle fonti rinnovabili di energia. Pensando di investire un po’ nell’oggi per avere un domani migliore per l’ambiente e per “le tasche”.

«Abbiamo investito creando un impianto fotovoltaico per 35 Kw ora di energia ed usando i risparmi della nostra realtà. Il risultato è che dopo aver messo in quell’impianto parte dei soldi accantonati nel tempo adesso paghiamo comunque di più in bolletta di quanto pagassimo prima. Per fortuna che abbiamo realizzato il tutto in tempo: altrimenti i costi ora sarebbero stati ancor maggiori».

Il Don Baronio ha una propria cucina ed una propria lavanderia interne. Quindi si sobbarca i relativi costi. «Non possiamo prendere per il collo la gente aumentando le rette. Per questo ci serve aiuto. Intanto noi cerchiamo di ottimizzare le risorse, ma è dura; e l’inverno sta arrivando. Il gas è aumentato di tre volte tanto. L’energia elettrica raddoppiata. Mentre prima pagavamo 11.000 euro a bolletta di energia elettrica ora ne paghiamo 21.770. Siamo passati da 0.16 kw ora a 0.31. Questo malgrado le strutture come la nostra, a differenza dei privati cittadini, abbiano personale pagato per inseguire sempre i migliori contratti e le offerte più convenienti

L’ultima bolletta del gas? È stata di 18.000 euro. Prima a parità di periodo ne pagavamo 4.000. Il gas è passato da 0,39 ad 1,56 al metro cubo. La sinergia con le istituzioni c’è, e c’è sempre stata. Mi auguro che presto possano fare qualcosa per le nostre realtà. Anche perché intanto iniziano già a girare voci incontrollate: di enti erogatori di energia pronti a chiedere garanzie per il pagamento delle bollette future. Sotto forma di quote anticipate che aggraverebbero ancor di più il futuro di tutti».

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