Cesena, caro energia: l'inverno preoccupa gli impianti sportivi

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«Siamo molto più preoccupati di quando a febbraio 2020 venne fuori il Covid, quello era un problema, sì, ma circoscritto nel tempo, questa volta invece il problema è più profondo e temiamo tempi molto più lunghi», così Samuele Amaducci, uno dei titolari del centro sportivo Kick Off. Il problema è quello dell’aumento dei costi energetici, aumenti di dimensioni tali che vanno oltre la capacità di gestione delle singole imprese.

«Fin qui mi è andata bene - spiega Amaducci -: avevo una tariffa bloccata sia per l’energia elettrica, che a luglio scorso sono riuscito a fissare a 0,11 euro, che per il gas, che ho fissato a 0,25 euro a luglio 2020. Entrambi i contatti però stanno per scadere e non ho trovato di meglio che 0,50 per l’energia elettrica, mentre per il gas ho trovato a 2, l’800% in più». Aumenti tali rendono difficile se non impossibile anche studiare strategie per ammortizzarli: «Il rincaro che dovrei fare al cliente finale per coprire un aumento del genere è talmente alto da non avere senso. Siamo in grossa difficoltà», e proprio per questo Amaducci spiega che con i suoi soci sta prendendo in considerazione scelte che prima mai avevano dovuto valutare.

La prima di questa è quella di alzare i prezzi: «Anche se di poco forse dovremo ritoccare le tariffe, le nostre sono ferme dal 2008», l’altra è quella di limitare alcuni servizi: «Abbiamo un campo coperto che abbiamo sempre riscaldato. È quello che ci ha sempre contraddistinto rispetto alla concorrenza, probabilmente quest’anno non potremo riscaldarlo e questa è una decisione dolorosa da prendere, perché abbiamo sempre puntato molto sulla qualità anche della nostra struttura». «La gente ha voglia di fare attività sportiva e anche per questo stiamo lavorando per non fermarci. Stiamo pianificando la stagione invernale confermando i tornei di calcio a 5 e calcio a 7 come ogni anno e a questi intendiamo aggiungere un torneo di padel, ma siamo davvero preoccupati, anche perché lo stesso problema le persone lo hanno a casa... siamo nelle mani di chi ci governa».

«Noi dipendiamo fortemente dal gas e non abbiamo grandi alternative», spiega Stefano Menenti, presidente del circolo Tennis Cesena. «In inverno i palloni che coprono i campi hanno una tale quantità di aria al loro interno che per scaldare l’ambiente quando il campo è prenotato occorre scaldare l’aria a temperature che sistemi alternativi non riescono a raggiungere». Nel bimestre novembre-dicembre 2021 la bolletta era stata di 43mila euro ed era già 5 volte quella del 2020, per quest’anno «è difficile fare previsioni, finché il mercato è così teso», se non forse quella che andrà ancora peggio e infatti al circolo studiano strategie, ma il margine d’azione è limitato: «Stiamo valutando di abbassare la temperatura di qualche grado: dai 15° soliti a 12°, per chi gioca è comunque una temperatura accettabile, ma ad esempio per i genitori che accompagnano i bambini è una temperatura rigida»

Una parte importante della strategia del circolo per fare fronte anche a questa difficoltà passa dagli investimenti. Il circolo tennis ha presentato un piano di ampliamento ambizioso: «Rimane fondamentale - conferma Menenti - per migliorare il potenziale economico della struttura, ma ad oggi, nonostante le rassicurazioni, dal Comune non abbiamo avuto alcun riscontro». Questa non è l’unica critica che muove all’amministrazione: «Nelle nostre strutture ospitiamo anche l’istituto tecnico vicino a noi che ha la palestra chiusa per problemi di antisismica. Lo scorso anno l’assessore Castorri si era impegnato per un’integrazione del canone visto che diamo anche maggior spazio alla scuola. Ma nulla».

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