Cesena, la piaga del caporalato: "Al lavoro per 23 ore consecutive"

Continua la carrellata di testimonianze nel processo per il caporalato sulle colline del cesenate nell’aula del presidente Monica Galassi in Tribunale a Forlì. Nell’udienza di ieri il protagonista principale è stato uno degli ex operai delle cooperative per fornire personale agricolo sciolte dall’indagine della guardia di finanza datata 2017 (e coordinata dal pubblico ministero Lucia Spirito). È un giovane di origini straniere che non figura tra le persone che si sono costituite parte civile contro gli imputati. Davanti ad accusa e difese ha raccontato la sua esperienza in quell’ambito lavorativo affermando seccamente di avervi lavorato per due settimane appena. «Una quindicina di giorni nei quali, ininterrottamente, ho lavorato per 23 ore al giorno» ha spiegato. Prima, evidentemente, di crollare anche dal punto d vista fisico per i ritmi insostenibili e decidere di abbandonare quegli ambienti lavorativi di sfruttamento. Alla prossima udienza calendarizzata per il 27 di aprile è prevista l’audizione di cinque delle parti civili costituite (tutte difese dagli avvocati Beatrice Baratelli e Francesco Lombardini) che facilmente torneranno a puntare il dito contro gli imputati che sono difesi rispettivamente dagli avvocati Alessandro Sintucci di Cesena e da Massimo Dal Ben del foro di Verona.

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