Cesena, Cantina: meno vino per la siccità ma il nuovo negozio tira

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Vendita di vino in aumento in prossimità delle feste. Lo conferma Enrico Prugnoli, presidente della Cantina di Cesena, che fa leva sul rinnovato punto vendita. «Abbiamo ristrutturato il nostro negozio qualche mese fa - esordisce il presidente - ma ancora non lo abbiamo pubblicizzato molto. Però chi lo ha visto ha passato parola e siamo molto soddisfatti del riscontro che stiamo avendo». Nel punto vendita della Cantina vi sono tutti i vini tipici locali prodotti dai soci, sia in bottiglie che sfuso con una dozzina di tipologie a disposizione. E questo nonostante la vendemmia sia stata particolarmente avara. «La siccità ha colpito duro nelle coline cesenati - precisa Prugnoli - e le rese sono diminuite in taluni casi anche del 50%. La maggior parte dei nostri soci, il 90%, ha i vigneti in collina, con vitigno Sangiovese, e questo ha risentito della mancanza di piogge. La gran parte dei nostri vini è rossa, mentre quantitativamente i bianchi sono una minoranza».

Nel Cesenate la viticoltura negli ultimi anni ha conosciuto uno sviluppo non indifferente anche grazie alla nascita di cantine di piccole dimensioni che comunque puntano a un buon livello qualitativo. E non va dimenticato che il trend è spinto anche da una dinamica associazione dei sommelier che fa divulgazione e diffonde la cultura del buon bere. Il nuovo punto vendita della Cantina, sulla via Emilia a Diegaro adiacente alla struttura di lavorazione, è rientrato nell’ambito di una più ampia ristrutturazione. «Per nostra fortuna avevamo progettato il tutto prima della pandemia e i lavori sono iniziati già lo scorso anno per concludersi a inizio estate 2021. Se avessimo dovuto progettare ora, e soprattutto costruire in questi ultimi mesi con i rincari stratosferici che ci sono stati per acciaio, legno e vetro, non avremmo potuto fare nulla».

Tornando all’offerta, la grande novità è l’ampia scelta di prodotti tipici locali delle province non solo di Forlì-Cesena, ma anche Rimini e Ravenna. «Prima di tutto abbiamo dato la precedenza ai nostri soci - spiega Paolo Orioli del settore commerciale della Cantina - Infatti diversi di loro non solo coltivano uva, ma producono anche miele, olio, salumi o formaggi. Per questo abbiamo deciso di ampliare e mettere a disposizione generi alimentari a km zero, dagli insaccati ai formaggi, dal miele alle confetture. Già da anni ci eravamo evoluti da spaccio aziendale a punto vendita di buon livello e oggi, grazie a tutte queste novità, abbiamo alzato il livello». E in questa ottica vi è anche la scelta di allestire una piccola enoteca con vini provenienti da altre zone d’Italia, mettendo a disposizione le tipologie più famose, ma di cantine di nicchia e non le etichette più blasonate che si possono trovare ovunque.

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