Cesena: candele in piazza per i profughi bloccati tra Polonia e Bielorussia

Cesena

Oltre cento candele in piazza per accendere una luce sulla tragedia di migliaia di profughi bloccati nella foresta sulla frontiera polacca-bielorussa, che rischiano di morire schiacciati dall’indifferenza e dal cinismo. Nella prima serata di ieri tanti cittadini che chiedono aiuti umanitari immediati e accoglienza si sono radunati in piazza del Popolo per fare sentire con questo gesto la loro vicinanza a quelle persone. E per dire a tutte le autorità coinvolte che quelle vite vanno semplicemente salvate, senza tante disquisizioni di geopolitica.

L’iniziativa è stata organizzata dalle associazioni locali della rete Comunità accogliente (di cui fanno parte Cgil, Cisl, Spi, Auser, Arci, Caritas e associazioni del Camerun e della Costa D’Avorio) e vi hanno aderito tante altre organizzazioni e singoli uniti dalla lotta in difesa dei diritti fondamentali e per la solidarietà. La comunità locale si era mossa inizialmente lanciando una petizione su change.org (già firmata da 330 cittadini) e poi un’ordine del giorno che va nella stessa direzione è stato approvato in Consiglio comunale da tutti i presenti (unica eccezione la Lega, uscita dall’aula per dissociarsi dalle critiche al governo sovranista della Polonia). Ieri, dopo l’introduzione fatta da Eraldo Neri e l’intervento dell’assessore Carlo Verona, tante persone hanno voluto prendere la parola sotto il loggiato comunale, per un’ora, promettendo che l’impegno per questa e per altre indecenze simili non si esaurirà qui. Sullo sfonda, la fontana Masini illuminata di verde, su proposta fatta dal consigliere comunale Lorenzo Plumari, in omaggio alle luci di quel colore che alcuni abitanti sul confine polacco-bielorusso stanno accendendo nelle loro case per segnalare ai profughi che lì possono trovare aiuto.
Intanto, anche in Regione la consigliera cesenate Lia Montalti, del gruppo Pd, ha presentato una risoluzione in proposito, per sollecitare l’Europa a dire no alle politiche dei muri e rispettare la vita e la dignità umana.

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