Cesena: cancello anti alluvione per rendere il Caps più sicuro

Ha destato stupore nella collettività il conto enorme che l’alluvione ha presentato al Centro Addestramento Polizia Stradale di via IV Novembre.

Un saldo che supera i 9 milioni di euro dettato da come, in 100 anni di storia, malgrado la sede della seconda Scuola di Polizia più importante d’Italia sia a fianco ed in buona parte sotto al livello del fiume Savio, l’acqua delle varie alluvioni succedutesi nel secolo di storia non era mai arrivata più che a bagnare le scarpe del personale. Mentre questa volta tutta la parte sottostante la struttura, che ospita garage, poligono di tiro riferimento di una fetta consistente della Regione, palestra ed archivi, sono stati inondati in maniera globale. Portando con sé danni che ora il ministero vuol tentare di riparare in fretta. Per poter ripartire con la Scuola di Polizia a pieno regime fin dal prossimo autunno.

Come spiegato anche ieri dal Corriere la collettività cittadina è rimasta impressionata quasi esclusivamente alle immagini video delle vetture con i colori d’ordinanza a galla nel piazzale del Caps.

Un danno da 1 milione e 80mila euro il danneggiamento irreparabile di 27 auto e 12 moto della polizia che sono finite sott’acqua, con il destino di 4 bus scolastici ancora appeso ad un intreccio di controlli tecnici da eseguire.

Però per quel 16 maggio il conto totale dei danni al Centro d’addestramento di polizia in viale IV Novembre finito allagato è molto più salato.

Sarà necessario eseguire lavori edili per sistemare la struttura devastata dall’acqua con un costo stimato di 6 milioni e 650mila euro: 3,5 milioni per pulire i locali, sostituire gli infissi interni ed esterni e ripristinare, o rimpiazzare, intonaci, murature, piastrellature e pavimentazione; 2,3 milioni per opere inerenti gli impianti elettrici, meccanici, termici e idraulici; 700.00 euro per mettere a posto cablaggi, apparati di rete, videosorveglianza, diffusione sonora e 100 postazioni di lavoro, oltre a riallestire due corpi di guardia. Infine, 150.000 euro per i primi e più urgenti interventi per la fruibilità di mense, alloggi, aule e palestra e per ripulire gli impianti termici di tutti gli edifici e verificarne il funzionamento.

Ammonta a 1 milione e 318mila euro il valore dell’equipaggiamento, del “materiale di casermaggio” e di armi, munizioni e buffetterie (per questa terza categoria sono andati in fumo oggetti per 95mila euro). Le apparecchiature informatiche e telematiche messe fuori uso sono un ulteriore salasso di 415mila euro.

Infine, ci sono i danni patiti da 45 auto e 2 moto private, di proprietà di agenti che al Caps stavano svolgendo corsi di formazione, specializzazione e aggiornamento.

Si arriva così all’impressionante totale finale di 9 milioni e 830mila euro di danni.

Tra i progetti necessari ad abbassare i conti di futuribili eventi calamitosi simili dovrà poi essere messo a cantiere un qualcosa che mancava. E che ha reso impossibile salvare tutto quanto (auto comprese) era posteggiato a piano terra e nel sottosuolo del Caps. Manca un’uscita-ingresso sul retro della struttura. Lungo la via Anti Garibaldi. Costruendo il quale, se mai dovesse ancora riaccendersi l’allarme rosso, sarà possibile mettere in salvo dalla furia del fiume molte più cose di quanto non si sia riusciti a fare questa volta.

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