Cesena, calcioscommesse con sequestro di persona: a processo in 5

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Calcioscommesse alla sbarra. Si è aperto in Corte d’assise a Forlì il processo per le presunte partite combinate finite nell’inchiesta “Dirty Soccer” avviata dalla Procura di Catanzaro nel 2015 e che poi ha avuto ramificazioni in varie parti d’Italia, passando anche dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna per poi approdare nel Tribunale di Forlì, competente anche per Cesena, dove si sarebbe realizzato il reato più grave, vale a dire un sequestro di persona a fini di estorsione. Imputati nel procedimento, subito rinviato al febbraio 2022 dopo le eccezioni preliminari degli avvocati, sono il riminese Massimo Cenni, 44 anni, difeso dagli avvocati Nicoletta Gagliani di Rimini; Marcello Solazzo, 38 anni, nato a Campi Salentina ma residente a San Mauro Pascoli; Raffaele Pietanza, 40 anni, nato a San Pietro Vernotico (Brindisi), entrambi tutelati dalle avvocate Nazzarena Barbarossa di Forlì e Milena Micele di Bologna; Massimiliano Carluccio, 40 anni, nato a San Pietro Vernotico, ma residente a Gatteo, difeso dagli avvocati Marco Bosio di Imperia e Roberto Filocamo di Bologna; Mauro Ulizio, nato a Cagliari, 54 anni, difeso dall’avvocato Gianluigi Perra di Cagliari, ed ex direttore generale del Bellaria. Tra le persone offese figurano il Codancons, la Figc, la Lega Pro, la Lega nazionale dilettanti.

Il filone romagnolo

Uno scandalo scoppiato nel 2015 che ha coinvolto società romagnole come Bellaria e Santarcangelo. A Bellaria, infatti, si incontrarono tre delle figure ritenute più importanti del calcio “sporco”, personaggi legati alla società biancazzurra, ma anche alla Pro Patria, società nella quale Ulizio era ritenuto socio occulto e direttore di fatto e che - secondo l’accusa – vendeva le partite della squadra lombarda. Proprio a Bellaria socio occulto della società era anche – sempre secondo l’ipotesi accusatoria – Massimiliano Carluccio. Solazzo è ritenuto uomo di fiducia di Ulizio e Carluccio, così come Pietanza. Un’associazione per delinquere che era capace di operare anche a livello internazionale, di trovare fondi per pagare i calciatori coinvolti e manovrare le scommesse. All’epoca dell’esplosione del caso tra gli arrestati ci furono inoltre tre ex calciatori del Bellaria: Andrea Ulizio, figlio di Mauro, Vincenzo Melillo e Adolfo Gerolino. Il processo è arrivato a Forlì perché competente territorialmente per un episodio di sequestro di persona a scopo di estorsione: sarebbe avvenuto a Gatteo il 2 aprile 2015 quando Carluccio, Solazzo, Pietanza e Cenni avrebbero picchiato e trattenuto contro la sua volta l'albanese Edmond Nerjaku e un altro personaggio, in quanto debitori della somma di 160mila, sequestrandogli anche il documento di identità e portandoli davanti a Ulizio, quindi consapevole dell’azione criminale, per ottenere il pagamento della somma dovuta.

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