Cesena, Bollette in Vetrina: la protesta di bar e ristoranti

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«Per mostrare ai cittadini e agli avventori di bar e ristoranti in quale situazione drammatica le imprese sono costrette ad operare», Fipe Confcommercio lancia a Cesena e in tutto il territorio nazionale l’iniziativa “Bollette in vetrina”. Ai gestori dei pubblici esercizi sarà consegnata una cornice per mettere in bella vista nei loro locali le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica. «Questa iniziativa - spiega Angelo Malossi, presidente di Fipe-Confcommercio cesenate - ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante, anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti». «Con aumenti dei costi dell’energia del 300%, si lavora con una pistola puntata alla tempia -prosegue -. Se il Governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l’attività». Ai clienti chiedono «sensibilità». Al governo, invece, Fipe chiede di «potenziare immediatamente il credito di imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore. Un credito di imposta del 15% per l’energia elettrica non è assolutamente adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora. Occorre però fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi».

Mimosa Caffè alle Vigne

Tra chi ha subito detto sì all’iniziativa c’è Monica Arrigoni, titolare del Mimosa Caffè in piazza partigiani alle Vigne. «Per noi la situazione è ancora sotto controllo, la bolletta dell’energia elettrica è raddoppiata, ma partivamo da cifre piccole. Va peggio chi aveva già consumi più alti». Nel suo caso la bolletta è passata da 330 euro a 700 euro, e già il fatto che nonostante questo si consideri tra i fortunati dà una misura della gravità della situazione. «Questa estate abbiamo acceso meno l’aria condizionata, anche se poi quando è troppo caldo i frigo lavorano di più, e in uno spazio piccolo come il nostro il gas incide meno, ma sta aumentando tutto e i 10 centesimi in più nel caffè tutti li notano. Siamo preoccupati per la situazione generale non solo per noi, per questo credo sia giusto protestare, far sentire la nostra voce anche nelle piazze se serve. Due anni fa abbiamo chiuso per la pandemia, adesso rischiamo di chiudere per il caro energia». «La nostra poi è una attività familiare, da 23 anni gestiamo questo bar e possiamo dirci di stringere la cinghia per un po’, chi ha i dipendenti è più in difficoltà».

Il bar Centrale a Mercato

Bruno Bracciaroli, titolare del bar Centrale in piazza a Mercato Saraceno le sue bollette le ha già esposte. Quella dell’energia elettrica per il bimestre giugno-luglio, a parità di consumi (anzi a onor del vero in leggero calo) è passata dai 1176,09 del 2021 ai 2278,13 euro di quest’anno. «Ho 66 anni e nel bar ci sono nato, è della mia famiglia da 200 anni - spiega orgoglioso Bracciaroli - e ogni volta che abbiamo fatto degli aumenti è stato per coprire i costi aumentati. Credo che sia sotto gli occhi di tutti quanto sia grave la situazione, ma noi ci troviamo tra l’incudine e il martello, abbiamo chi ci chiede da un lato e chi ci deve dare dall’altro e al minimo ritocco dei prezzi ci trattano come se volessimo arricchirci». La bolletta è aumentata del 100%, il prezzo del caffè al cliente di 10 centesimi, «non sono certo quelli che ti permettono di coprire i costi, ma quando tocchi il caffè stai pur certo che se ne accorgono tutti. Li aumentiamo una volta ogni 10 anni, ed è un errore, dovremmo farlo più spesso, se lo avessimo fatto oggi il caffè costerebbe 1,60 euro. La verità è che non è il costo del caffè il problema, ma tutto il resto. Non so chi ci potrà aiutare, in campagna elettorale tutti promettono, ma vedremo cosa succederà. Io sono 45 anni che sto su alle 5 e vado a letto alle 22-23, chiediamo di essere capiti, perché anche noi subiamo questo sistema malato». Intanto Bracciaroli non molla: «Cerco di resistere, aumento i prezzi il meno possibile e aspetto tempi migliori, prima o poi arriveranno, no?»

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