La Uil Pensionati Cesena, che conta oltre seimila iscritti, dice un secco no a ulteriori tagli sulle rivalutazioni delle pensioni su cui sta ragionando il Governo Meloni. Fa notare che bollarle come “pensioni d’oro” è fuorviante, perché se la misura scattasse sulle fasce ipotizzate andrebbe a colpire anche anziani che prendono 1.500 euro netti al mese. E comunque, al di là di questo tema, denuncia un totale disinteresse di chi sta guidando il Paese nei confronti del mondo della terza età. Le voci di uno stop alla rivalutazione delle pensioni nell’ambito dell’imminente Legge di bilancio riguardano quelle oltre quattro volte il minimo e – evidenzia la Uil – «con un meccanismo a fasce e non a scaglioni, sistema più equo preposto dal governo precedente». Se si andrà in quella direzione, il sindacato si dice fin d’ora «pronto a dare battaglia per tutti i pensionati che purtroppo continuano a essere vittime di una inflazione che diminuisce ma purtroppo non molla».
Primo Casadei, timoniere dei pensionati della Uil cesenate, avverte allarmato che troppi pensionati «riescono a mettere in tavola sempre meno cibo e di qualità sempre più scadente. E non hanno soldi per curarsi e che rimangono impantanati nelle liste d’attesa, perché la politica sostiene che non ci sono soldi per la sanità, nonostante non abbia voluto adottare il Mes sanitario». Esiste una «piattaforma unitaria dei sindacati, con varie proposte in tema di sanità, non autosufficienza e potere d’acquisto, ma per ora – prosegue il rappresentante della Uil – non abbiamo ricevuto alcuna risposta». Anzi, «invece di ascoltarci, il Mef chiede all’Inps di simulare l’impatto di nuovi tagli sugli assegni pensionistici. Purtroppo non c’è bisogno di nessuna simulazione: gli effetti di un nuovo taglio sulla rivalutazione sarebbero devastanti. Si tratta di impoverire anche la classe media, in particolare 4 milioni di pensionate e pensionati, già messi in ginocchio dal mancato adeguamento dell’anno scorso».
A chi minimizza dicendo che si vanno a toccare solo le pensioni d’oro Casadei ribatte che invece verrebbero intaccate anche pensioni attorno ai 1.500 euro e comunque fa notare che si tratta di «pensionati che nella loro carriera lavorativa hanno versato i contributi e che hanno diritto come gli altri di vedere rivalutata la propria pensione». L’opposizione a questo modo di ragionare e di agire non è solo a parole ma anche coi fatti: «Come Uil Pensionati – prosegue Casadei – abbiamo avviato cause pilota contro il taglio della rivalutazione delle pensioni di importo superiore a quattro volte il trattamento minimo. Abbiamo depositato diffida all’Inps e adesso procederemo alla seconda fase, con l’invio delle cause ai diversi Fori competenti, con l’obiettivo è arrivare alla Corte Costituzionale». Non manca «un impegno rivolto anche alle pensioni di importo più basso», per le quali la Uil Pensionati chiede «l’aumento, l’ampliamento della quattordicesima e l’incremento delle somme per chi già la riceve e la riduzione delle tasse».
È inverecondo e anticostituzionale l’accanimento contro gli adeguamenti di chi ha versato i contributi per obbligo di legge
Non ci sono motivazioni a difesa di questo perdurante, iniquo e illegittimo modus operandi sempre più distruttivo delle vite di coloro oltre 4 volte il minimo anche per un solo euro..Si deve richiedere Sanatoria anche per il passato in quanto la Consulta aveva legittimato i mancati adeguamenti solo in caso di provvisorietà della “misura punitrice”