Cesena, autista aggredito, i sindacati: «Vogliamo sicurezza»

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«Sono episodi che lasciano sgomenti e preoccupano», così Roberto Sacchetti, presidente di Start Romagna commenta l’aggressione ai danni di uno degli autisti di Start. I fatti risalgono martedì scorso, quando un autista, cinquantenne, è stato preso a calci e pugni da un uomo di vent’anni probabilmente di origine straniera.

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«Ogni volta che accadono episodi del genere rimaniamo sgomenti», commenta Roberto Sacchetti. «Abbiamo notato - prosegue - che nei luoghi di aggregazione dove ci sono tante persone il rischio può aumentare, ma questo non è nemmeno un caso del genere, la percezione è che siano episodi che aumentano con l’estate, forse anche perché il nostro territorio viene frequentato da più persone. È stato un episodio di violenza che condanniamo». Sacchetti come quello della sicurezza sia un tema che vede impegnata l’azienda nel cercare soluzioni: «Da parte nostra cerchiamo di fare il possibile per ridurli e per cercare di far sentire gli autisti più sicure nel fare il loro lavoro». Rientra in questo ambito la sperimentazione, tra l’altro avviata proprio nella provincia di Forlì-Cesena del “panic button” sui mezzi per gli autisti. In caso di difficoltà l’autista semplicemente schiacciando un bottone e senza dover quindi cercare il telefono, viene messo in contatto con le forze dell’ordine che a loro volta possono accedere in diretta alle immagini delle telecamere per vedere cosa sta accadendo dentro e attraverso la geolocalizzazione individuale il mezzo e raggiungerlo. «È una sperimentazione che abbiamo avviato grazie a un accordo con la Prefettura di Forlì-Cesena e che stiamo un po’ alla volta implementando su tutti i nuovi mezzi. Delle tante iniziative messe in campo questa credo sia tra le più efficaci per far sentire gli autisti più sicuro»

I sindacati

«Da parte della Uil e di Uil Trasporti esprimo solidarietà e vicinanza all’autista vittima di questo vile attacco». Esordisce così Pasquale Vaccariello, della Uil Trasporti Grande Romagna. L’aggressione di martedì sera, per rientra in uno scenario che definisce di «vera emergenza»: «Il livello di sopportazione dei lavoratori è al limite. Gli autisti e tutto il personale del trasporto pubblico vanno tutelati». Un grido di allarme che chiama in causa non solo le aziende del trasporto («devono fare di più») ma anche e soprattutto le istituzioni: «Bisogna lavorare per rendere più sicuro il contesto urbano. Ci sono zone delle città - prosegue Vaccariello - che in certi orari diventano quasi terre di nessuno, dove spesso vige la regola della violenza. Servono presidi fissi. È ora che a lavoratori e lavoratrici sia consentito di lavorare in sicurezza e per riuscirci l’impegno di aziende e istituzioni converga e che ci coinvolgano di più». Quello delle aggressioni è un fenomeno che Cisl Emilia-Romagna tiene monitorato da tempo: «Il calcolo delle aggressioni registrate a livello regionale ci dice che i casi sono triplicati - denuncia Sabatino Crescenzo di Fit Cisl -. È un fenomeno che riguarda soprattutto il personale ferroviario», ma con cui fanno i conti anche gli autisti. Sul tema Fit Cisl Romagna è impegnata anche nella ricerca di un confronto con le forze dell’ordine a livello regionale, «l’eccessivo carico di lavoro che loro devono gestire è purtroppo parte del problema». Tra le proposte che hanno avanzato come sigla sindacale, quella di mutuare l’esperienza di Strade Sicure coinvolgendo anche l’esercito. Non nasconde la sua preoccupazione Luigi Montesano di Filt Cgil Forlì-Cesena, «gli autisti sono i bersagli più frequenti di gruppi di giovani e di sbandati. Chiediamo all’azienda di intervenire per dare sicurezza ai lavoratori». Non è stato questo il caso, ammette Montesano, ma anche la carenza di personale («tra covid e difficoltà ad assumerne di nuovo») crea a volte disservizi che contribuiscono ad aumentare la tensione. Cgil all’azienda chiede di «rimettere su una squadra di controllori». Da qualche anno questa parte del lavoro è stata esternalizzata, ci sono controllori in borghese che qualche volta si palesano per fare multe. Invece secondo Montesano sarebbe importante avere persone con la divisa azienda, «non è solo una questione di controlli ma anche di comunicare che l’azienda c’è e che l’autista non è solo».

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