Cesena, "ascolto" la parola chiave per il vescovo Regattieri

Cesena

È “ascolto” la parola al centro della riflessione che papa Francesco ha condiviso con la stampa in occasione di San Francesco di Sales, patrono dei comunicatori. Una riflessione, quella del papa, che a sua volta è stata occasione di confronto nell’ormai tradizionale incontro con la stampa locale che ogni anno il vescovo di Cesena-Sarsina Douglas Regattieri, organizza in occasione del patrono.

La pandemia e il suo impatto ancora presente nella quotidianità «sono una realtà dolorosa, ma anche nel buio bisogna cercare la luce», ha detto il vescovo. «L’ascolto dice il papa è il primo ingrediente della buona comunicazione, un modo, insieme a quella esortazione ad “andare a vedere” che aveva ispirato il messaggio dello scorso anno, per entrare nella realtà». Ascolto che è anche quello che praticano nelle Caritas diocesane, osservatorio di frontiera della nuove povertà che la pandemia ha alimentato: «Gli accessi sono aumentati in questi anni, abbiamo istituito un fondo di solidarietà grazie al quale dall’inizio della pandemia ad oggi abbiamo già erogato quasi 70 mila euro di contributi», ha riferito Regattieri.

Tra le sfide che si appresta ad affrontare anche la comunità di cui è guida c’è il Sinodo del 2023. «Papa Francesco, in modo nuovo rispetto al passato ha sollecitato tutte le comunità a partecipare al percorso sinodale. In diocesi abbiamo incaricato un sacerdote che con una piccola squadra si sta attivando in questo senso. La domanda di fondo su cui siamo chiamati al confronto ci chiede se come Chiesa stiamo davvero camminando insieme».

Il percorso sinodale da una chiave di lettura spirituale anche alla riorganizzazione della “geografia” della diocesi. Una piccola rivoluzione che non cancella le parrocchie e conferma le zone pastorali, ma sancisce la nascita delle unità parrocchiali che vanno ad aggiungersi alle unità pastorali.

Pandemia e comunicazione sollevano anche il tema delle storture di quest’ultima, anche il papa nel suo messaggio affronta il tema dell’infodemia. Dallo scontro sui vaccini, tante volte affrontato nelle cronache degli ultimi mesi, non sono state risparmiate nemmeno le comunità parrocchiali. Quello che fece più scalpore fu il caso di don Paolo Pasolini, che fece un’omelia contro i vaccini. In casi come quello, ammette, il vescovo: «Non è facile, io ho scelto il dialogo e il confronto». Ma anche su questo fronte quando ne ha avuto occasione Regattieri ha preso posizione: «Anche domenica scorsa ho rinnovato l’appello a vaccinarsi, ma è una scelta che non posso imporre».

Così come ha scelto di prendere posizione nelle ultime fasi della discussione sul Ddl Zan, poi bocciato, «La scelta è stata quella di non tacere, e di farlo cercando di tenere insieme il rispetto per la persona che non deve mai mancare e la dichiarazione della verità». 

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