Cesena, archeologi sulle orme degli antenati di 3.600 anni fa

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Una dozzina di cesenati hanno chiuso gli occhi e sono saliti sulla macchina del tempo, fino a 1600 anni prima di Cristo, nell’Età del Bronzo, per “vedere” come è nata la loro città. I “genitori” erano italici provenienti dagli Appennini del Centro Italia: nessuna civiltà celtica, nessun pensiero popolare può contrastare il made in Italy verificato dagli scavi del Gruppo Archeologico Cesenate. Sono stati proprio due volontari appartenenti questo gruppo, che grazie ad un’idea nata dall’amministrazione comunale e dalla commissione della Cultura per sensibilizzare i cittadini alla storia hanno illustrato sabato pomeriggio i principali punti caratteristici del territorio, dai primi insediamenti fino al periodo dell’antica Roma. La prima tappa è stata al Foro annonario, ai piedi del Colle Garampo, dove gli scavi hanno riportato ceramiche e tracce di capanne risalenti alla Cultura Appenninica, così definita per la sua omogeneità dalla Romagna alla Sicilia. Cesena nacque come un piccolo villaggio, disposto su più livelli attraversati da un canale in cui confluivano le acque dirotte verso la pianura. Dal IX al VII secolo avanti Cristo la piccola Cesena, per cause non ancora verificate, rimase deserta, o comunque il tempo ha spazzato via qualsiasi traccia.

Le radici umbre

Furono gli Umbri, nella seconda fase dell’Età del Ferro, a ripopolarla a partire dal VII secolo avanti Cristo, insediandosi in una zona che fino a due secoli prima prima doveva essere stata davvero viva. Gli Umbri non trovarono però alcuna testimonianza delle popolazioni precedenti e non poterono usufruire di ciò che era già stato progettato: non era rimasto davvero nulla. Gli archeologi, oltre ai resti delle capanne e delle varie ceramiche, hanno ritrovato anche fornaci umbre-etrusche, fondamentali al tempo per la cottura di materiali da costruzione. Sempre sul Colle Garampo è stato rivenuto un pozzo romano risalente al I secolo a.C: conteneva ceramiche e una lucerna in bronzo e si pensa che furono poste lì volutamente come rito di fondazione della Cesena romana. Per la gioia degli archeologi e per gli appassionati di storia, dal prossimo settembre riprenderanno gli scavi per riportare alla luce ciò che il tempo ha voluto seppellire.

Le tracce romane

La visita è poi proseguita nella principale sala comunale, dove i partecipanti hanno potuto osservare un mosaico pavimentale di 50 metri quadrati, appartenente ad una domus romana che sorgeva in piazza Fabbri. Il eperto, a tessere piccole, è stato rivenuto fortunosamente durante gli scavi del parcheggio sotterraneo tra il 1997 e il 1998. Non tutti sanno che la piazza simbolo della Cesena di oggi, cioè piazza del Popolo, ai tempi della “Cesenina romana”, che si estendeva sul colle, non all’interno delle mura. Anzi, in questa zona è stata scoperta una necropoli, nelle cantine di Palazzo Rossi. La Via Emilia, principale via commerciale e crocevia di culture, nel tratto di questa Cesena remota, si estendeva da Porta Santi fino al Borghetto San Nicola. Il viaggio alla scoperta della storia cittadina è proseguito nella zona davanti alla Biblioteca Malatestiana, che era una zona di periferia ai tempi di Augusto. Qui sorgevano maestose domus romane, dotate di fossati difensivi e delle maggiori ricchezze territoriali. Sotto Palazzo Ghini e Palazzo Serra sono state invece riscontrate tracce di fornace e suppellettili riguardanti attività commerciali, ritenute dagli stessi romani a debita distanza dalle mura cittadine. La visita si è conclusa in piazza Libertà, non senza qualche rimorso da parte del gruppo degli archeologi, che non hanno potuto indagare oltre la quota di progetto: una perdita importante per i beni culturali. La zona è comunque di notevole importanza ed è stata testata negli scorsi anni da numerosi sondaggi. Gli archeologi hanno scovato vari mosaici, tra cui uno di grande importanza, che probabilmente era situato in un antico palazzo di governo. Un altro importante ritrovamento sono state le terme romane in via Tiberti, costituite da due ambienti rialzati dove sotto passava aria calda per riscaldare le acque. Dopo gli scavi in piazza Isei, gli studiosi hanno potuto notare come i romani, una volta espanso i propri confini e ottenuta maggiore sicurezza, abbiano ruotato leggermente l’assetto della città di Cesena, deviando strade e costruendo palazzi signorili, iniziando a dare forma dell’evoluzione della città che conosciamo oggi. In sintesi, la storia di Cesena è iniziata in un villaggio di capanne sul Colle Garampo, sono passati millenni e ancora le sue primi origini continuano a vivere e a fare rivivere emozioni di un tempo.

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