«Ho bisogno di lavorare di più, mi serve l’autorizzazione per più tavolini». È l’appello di Bryan Valentini, imprenditore ventottenne che insieme alla madre al fratello gestisce la nuova Tazza d’Oro in quella che fu una gioielleria. La domanda di occupazione del suolo pubblico finora è stata respinta e sarà così fino al definitivo completamento del cantiere delle Tre Piazze.
Dopo un anno lunghissimo cantiere, dove non sono mancate gli imprevisti che hanno fatto crescere e non di poco i costi, il 24 dicembre 2022 hanno finalmente aperto nella nuova sede: «Prima di fare l’investimento avevo presentato il progetto in Comune con anche i tavolini e mi era stato detto, a parole, che non ci sarebbero stati problemi per quella occupazione di suolo pubblico, io mi sono fidato», racconta Valentini. Oltre ai tavolini sotto il portico, che però è di proprietà privata, la Tazza d’oro ha già qualche tavolino nella rinnovata piazza Almerici. «Ho uno spazio minimo, 2 metri per 12, dove riesco a sistemare 5 tavoli. Non mi basta – spiega – Abbiamo bisogno di lavorare di più e questa è la stagione per farlo. All’inizio il problema era il cantiere, ma adesso il cantiere è in piazza Fabbri, piazza Almerici è ormai libera e non posso aspettare ancora». Per di più, vista l’impossibilità temporanea per i residenti di accedere al parcheggio silos di piazza Almerici era stato organizzato un parcheggio a raso, «i tavolini sarebbero utili anche a fare in modo che non mi parcheggino più davanti».
«Quando abbiamo deciso di investire in questo progetto, lo abbiamo fatto perché crediamo nella città, vogliamo contribuire a renderla viva e bella. Gli intoppi nel cantiere hanno reso quell’investimento ancora più oneroso e non è facile stare dentro le spese, abbiamo deciso di continuare anche quando avremmo potuto arrenderci. Chiediamo di poter mettere fuori i tavolini, pagando tutto quello che c’è da pagare, ovviamente. Chiediamo solo di poter lavorare», conclude Valentini.